A Firenze è stato presentato il risultato dell’indagine sulle casalinghe di oggi dal titolo “Io lavoro a casa”, con l’obiettivo di raccogliere le testimonianze di donne tra i 18 e 65 anni, fuori dal mercato del lavoro, inoccupate o disoccupate, pensionate o in formazione, dedite per scelta o necessità alla cura prevalente della casa e della famiglia.

Il questionario è anonimo, le risposte, infatti, sono trattate in forma aggregata tale da rendere impossibile l’individuazione del singolo che ha risposto, ed è stato distribuito nei centri commerciali, mercati, scuole, giardini, associazioni sportive di Firenze.

Attraverso il sito internet dedicato (www.iolavoroacasa.it) è reso disponibile anche online per la compilazione digitale e con la possibilità di postare anche le proprie testimonianze dirette.

Nove pagine di questionario con le quali comprendere con un approccio multidisciplinare come maturano le decisioni delle donne e riuscire a cogliere le sfumature del fenomeno, attraverso tematiche socio-demografiche, esperienze lavorative precedenti, l’impegno a casa, il modo in cui si è imparato a curare le faccende domestiche, la condizione dell’occupazione delle altre donne in famiglia e amiche, com’è vissuta la propria condizione dagli altri elementi della famiglia. Il questionario si concentra sulla relazione tra scelte lavorative e familiari, l’influenza del coniuge in tale condizione, divisione dei ruoli in famiglia, carichi di cura e assistenza “domiciliare”.

La ricerca è stata finanziata e promossa dall’Assessorato alla Formazione e Lavoro della Provincia di Firenze e commissionato all’Università di Firenze che ha avviato un percorso di ricerca sul territorio per dare “sentimento” alle casalinghe e sondare come si vedono e valutano, quali aspirazioni hanno e sulla scorta di tali informazioni pianificare servizi d’impiego nel mercato del lavoro.

Attraverso questo contributo di ricerca si è voluto dare risonanza al lavoro invisibile e prezioso della casalinga col suo contributo giornaliero in termini di risparmio e valorizzazione del “focolare domestico”.

Dall'indagine sono emersi quattro profili di casalinghe di oggi.

Casalinghe Costrette

Sono madri occupate per scelta, con pochissimo aiuto sia interno sia esterno alla famiglia.

Modello femminile molto orientato a lavoro ma che è stato espulso dal mercato del lavoro o non lo cerca perché impossibile trovarlo. La casalinga in questione si sente ostacolata dalle circostanze o da qualcuno, ha voglia di fare altro, non è realizzata e per lei sono meno importanti coppia, figli e tempo libero rispetto a voler lavorare. Età media è di 45 anni, il 43,2% ha istruzione superiore e non lavora da otto anni.

Casalinghe Temporanee

Sono madri non occupate per scelta, con molto aiuto da genitori, suoceri, amici e baby sitter e poco sostegno dal partner. Preferiscono la gestione domestica e non cercano lavoro per l’impossibile conciliazione con le esigenze domestiche. La casalinga ha impegni familiari, ha voglia di fare altro, non sente il bisogno di lavorare (anche se orientata al lavoro part-time ma in tempi lunghi) ed è tradizionalista.

Sono per lei più importante il rapporto di coppia e le relazioni umane e figli. Età media è di 39 anni, ha istruzione superiore il 50,1%, non lavora da quattro anni e ha lasciato il lavoro per scadenza del contratto.

Casalinghe Adattate

Sono madri non occupate non per scelta, possono contare poco su ausili interni ed esterni alla famiglia. Non cercano lavoro per la difficoltà di trovarlo e piuttosto sono orientate al part-time. La casalinga di questo tipo pone più attenzione ai figli e ai rapporti di coppia. Età media di 45,5 anni, con istruzione superiore nel 32,7% dei casi e non lavora da undici anni. Il lavoro è stato lasciato per esigenze familiari.

Casalinghe Appagate

Sono madri non occupate per scelta che non cercano lavoro perché piace loro la gestione domestica e il reddito in famiglia è elevato.

La casalinga può contare su genitori, suoceri, coniugi e colf. Si sente fortunata, privilegiata, realizzata con attenzione ai figli e al rapporto di coppia. Età media è di 46 anni, con istruzione superiore il 39,4% e non lavora per scelta da dieci anni.