Dopo il via in commissione, la delega fiscale che verrà applicata sugli scontrini fiscali arriva in Italia e, a brevissimo, sarà votata in Senato per contrastare gli interessi dei piccoli evasori fiscali. Si potranno così scaricare dalla dichiarazione dei redditi gli scontrini e le ricevute di tutti i generi, dal macellaio all’imbianchino. L’emendamento, presentato dal relatore di maggioranza Giuliano Barbolini (Pd), dovrebbe essere votato in Senato già mercoledì o giovedì di questa settimana.

Il parere del governo è comunque contrastante, ovvero, l’emendamento è stato bocciato una volta, poi riformulato e così passato da Palazzo Chigi.

Nella nuova versione, quindi, sarà l’esecutivo a “emanare disposizioni per l'attuazione di misure finalizzate al contrasto di interessi fra contribuenti, selettivo e con particolare riguardo alle aree maggiormente esposte al mancato rispetto dell'obbligazione tributaria, definendo attraverso i decreti legislativi le più opportune fasi applicative e le eventuali misure di copertura finanziaria”.

Bisognerà, perciò, aspettare che l’emendamento sia attuato per valutarne gli effetti. Oltre a questo, ci sono diversi pareri contrari, come sottolinea il sottosegretario all'Economia Vieri Ceriani: “perché le situazioni di deducibilità o di detraibilità di spese già previste si sono rivelate fallimentari sia dal punto di vista dei risultati della lotta all'evasione che dal punto di vista del bilancio dello Stato”.

Di parere simile anche Giuseppe Bortolussi della Cgia di Mestre - autore tra l'altro del libro “Evasori d'Italia” – che, non solo condivide le riserve di Ceriani ma facendo due conti basati sulla relazione tecnica al provvedimento, ha scoperto che le deduzioni edilizie introdotte per la prima volta dal governo Prodi nel 1998 sono “costate all'erario 2,4 miliardi di euro l'anno”.

“In buona sostanza - spiega Bortolussi - la relazione tecnica ci dice che l'introduzione delle detrazioni Irpef, ovvero di un meccanismo che a tutti gli effetti rientra nel cosiddetto contrasto di interessi, nel 2011 ha riguardato circa 8,4 miliardi di spese annue e grazie allo sconto fiscale i risparmi per i cittadini sono stati di circa 3 miliardi di euro all'anno.

Nel contempo, facendo emergere una gran parte del nero che si annida nell'edilizia, questi 3 miliardi di sconto dovrebbero essere recuperati grazie al gettito sulle transazioni emerse - continua la Cgia - in realtà, si stima un recupero di soli 627,3 milioni di euro, per cui la misura costa alle casse dello Stato 2,4 miliardi”.

La delega fiscale prevede anche l’accorpamento delle agenzie fiscali, così come la revisione della disciplina relativa al sistema estimativo del catasto di fabbricati e un monitoraggio annuale dell’evasione fiscale riferita a tutti i principali tributi. Infine, verranno rivisti: l’abuso del diritto, l’elusione, il tutoraggio, la semplificazione, la revisione del sistema sanzionatorio e il contenzioso.

Insomma, una strada davvero lunga e tutta in salita, iniziata lo scorso 15 giugno alla Camera e che ha ottenuto il via libera solo lo scorso 12 ottobre. Al Senato la delega è stata modificata in commissione Finanze e il testo è arrivato in aula giovedì scorso.