Mentre la Merkel insiste con l’austerity, la ormai prosciugata Grecia, a seguito degli ultimi provvedimenti di Samaras si prepara ad uno degli inverni più freddi della sua storia. Dopo le ultime tensioni dei giorni scorsi ad Atene, sembra che la possibilità dell’elargizione di nuovi aiuti pari a 44 miliardi di euro non sia cosa remota per la Grecia.

Il veto inizialmente imposto dalla Germania pare non abbia comunque arrestato la possibilità di un’intesa; intesa che vuol dire bordata di aiuti, che però in termini pratici stanno a significare che il paese ellenico proprio con le sue gambe non può camminare.

Dopo il mancato accordo in Eurogruppo la scorsa notte, la Merkel lo ha detto al Bundestag durante il discorso sul bilancio 2013. La cancelliera ha poi voluto precisare che i problemi non si risolvono dall'oggi al domani: ‘Questa voglia di un’unica azione, di una mossa decisiva, di una verità, non troverà risposta’, ha sottolineato, ribadendo che, dopo decenni di inadempienze, i problemi si possono risolvere solo passo dopo passo.

Inoltre sempre la Merkel In una seduta del gruppo parlamentare Cdu-Csu, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti, la cancelliera ha indicato due possibili rimedi per sostenere la Grecia: l’ aumento di 10 miliardi di euro delle disponibilità del fondo salvastati Efsf o in alternativa (o in combinazione) con questo provvedimento, la riduzione radicale dei tassi che ora Atene paga per i crediti

La Merkel infine ha dichiarato sempre sul caso greco  ‘Dire che la Grecia deve restare nell'euro - ha detto- non vuole dire che non dobbiamo prestare attenzione a che le riforme siano applicate per il benessere della gente in quel Paese’.