In Italia, Paese dove, purtroppo, l’evasione fiscale è una prassi fin troppo consolidata (con l’inevitabile risultato che il peso delle tasse sui salari degli onesti cittadini o società che le pagano è devastante) tutto ciò che ha a che fare con l’Agenzia delle Entrate, l’ente che si occupa della riscossione, è un argomento delicato.

Tutto si può dire sulle prassi adottate dall’agenzia ma non che non stia cercando di rinnovarsi usando la tecnologia e Internet per diventare più efficiente e – si spera – riuscire a individuare con maggior efficacia evasori fiscali più o meno totali.

L’ultima novità tecnologica, lanciata in seguito all’annuncio di nuovi controlli più severi - sulla scia di dati che indicano come un milione di famiglie in Italia dichiari reddito zero eppure spenda regolarmente - è il ReddiTest, un software in Java per Mac e PC, scaricabile da qui o dal sito dell’agenzia, attraverso il quale è possibile stabilire se il rapporto tra il reddito familiare e le spese sostenute durante l’anno sia coerente o meno.

L’agenzia assicura che tutti i dati inseriti restano segreti e non lasciano mai il computer. L’utente interessato deve inserire i dettagli relativi alla composizione del nucleo familiare, il reddito complessivo, il comune di residenza e successivamente tutte le spese sostenute, suddivise in 7 categorie (abitazione, mezzi di trasporto, assicurazioni e contributi, istruzione, tempo libero e cura della persona).

«Non siamo in cerca della piccola evasione o degli errori materiali», ha assicurato il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, aggiungendo che il nuovo sistema di controllo prevederà diverse garanzie tra cui la possibilità di un contradditorio. La speranza, però, è che l’Agenzia decida realmente di usare il pugno duro con gli evasori totali anche perché è altamente improbabile che, chi non ha mai pagato le tasse, decida improvvisamente di farlo solo perché un software gli ha dimostrato che le sue BMW, Yacht e ville non sono compatibili con il suo stato di indigente.