E’ sicuramente un record di cui faremmo volentieri a meno assieme a tutti gli altri imprenditori che vedono salire ulteriormente il listino delle tassazioni sul lavoro ma purtroppo si deve prendere atto di quanto rivelano e rilevano le statistiche elaborate dai dati Eurostat e Pwc. Con il 47,2% l’Italia è al primo posto per la tassa sull’Irap.
Ecco poi i valori in percentuale relativi alle altre nazioni in graduatoria:
Francia 42%
Belgio 40,9%
Svezia 40%
Paesi Bassi 37,6%
Danimarca 36,3%
Regno Unito 34,8%
Ungheria 34,6%
Finlandia 33,4%
Spagna 32,3%
Polonia 31,4%
Estonia 30,6%
Grecia 29,2%
Repubblica Ceca 27,2%
Slovacchia 25,7%
Tutto ciò riportato a mo di semplificazione ci consente di rendere un’analisi in merito grazie a un piccolo esempio esplicativo.
Su ogni 100 euro di reddito generato economicamente dalle nostre aziende la quota che rimane in tasca è il 53% mentre il 47% viene dirottato nelle bisacce statali. A questo punto considerando il prodotto alla pari di una torta da ripartire in tre (Lavoratori indipendenti, lavoratori dipendenti e lo Stato) il 47 % se lo cucca lo Stato, il 38% va ai lavoratori dipendenti e agli indipendenti resta il 15%. Basta fare gli stessi calcoli nazione per nazione per rendersi conto di come le cose andrebbero meglio se un imprenditore nostrano andasse ad investire nella Repubblica Ceca o in quella Slovacca.
Come è facile intuire in nessun altro paese le cose possono andare così male per chi ha deciso di produrre reddito in maniera autonoma come avviene per gli italiani!.
Inutile poi domandarsi e interrogarsi sul perché tante aziende del nord est sono emigrate oltr’Alpe e sul perché viceversa nessuna azienda estera viene ad aprire sedi sul nostro suolo.
Le tasse che maggiormente frenano lo sviluppo nazionale possono essere considerate fra le altre l’Irpef , l’Imu, l’Ires e l’Irap. Tutte palle al piede che ingigantendosi ancora potrebbero dare il colpo finale al sistema Italia mandandolo in default.
E su queste cose che bisognerebbe incidere altro che aumentare le tasse! Qual è l’allevatore che spera di ricavare latte dalle sue mucche dandogli sempre meno fieno da mangiare? Forse riducendo le spese risanerà i bilanci ma le mucche morte non potranno dargli più alcunché!