Cosa succede ai giovani? Baby squillo, violenze alle giovani coetanee, comportamenti immaturi e dannosi per loro stessi e per gli altri, bullismo, violenze di gruppo sia per amori non corrisposti o abbandoni, sia per sfoghi violenti o brutali istinti, frequenti episodi di ghettizzazione. Una casistica troppo spesso verificatesi. Cosa è successo?

Possibile che davvero la realtà dei ragazzi sia una società così brutale?

Se si valuta la cronaca la risposta al quesito è si, il mondo dei giovani è anche questo gesti di bullismo, stalking, dispetti e violenze di gruppo a causa di questo malcostume diffuso del gruppo che si accanisce contro qualcuno.

Atteggiamenti che sono veri reati penalmente punibili che diventano diffusi.

La crisi economica e la priorità dei problemi economici rispetto a quelli esistenziali sembra disinteressare la società adulta, alle problematiche dei giovani e dei bambini si oppone un forte egoismo adulto piegato su se stesso e i propri guai.

La Scuola è stata ridotta a un brandello anziché valorizzarne il ruolo determinante per la crescita delle giovani generazioni, la politica la danneggia e ci sono sempre meno docenti e personale che si occupino dei problemi pisco-pedagogici e delle problematiche sociali e personali che vivono i giovani.

Sempre più di prima nella scuola sono necessarie figure che seguano i giovani dal lato psicologico e umano, le problematiche non comprese in famiglia sono tante e troppe le situazioni dei ragazzi e dei bambini che non trovano risposte nei genitori (esempi: la mamma che mandava la figlia a prostituirsi è l'esempio più assurdo ma anche più preoccupante, i casi di infanticidio).

Gli esperti parlano dell'adolescenza come un periodo di cambiamento spesso problematico, come campo di battaglia pieno di incomprensioni in casa e fuori, i genitori dovrebbero sforzarsi di aiutare i figli e non viceversa, anche se devono essere responsabilizzati, spesso la loro presenza latita e questo sostegno non c'è.



Cosa deve fare quindi la società e la famiglia per loro?

Ricordarsi in prima cosa che è cambiato l'adolescente di oggi.

Pur essendo sveglio, svelto e capace di essere autonomo, l'adolescente non per questo è autosufficiente: necessita di una guida, di un genitore che lo aiuti e viva al fianco dei figli e se questi non possono farlo figure di supporto necessarie nella scuola laddove spesso mancano come figura.





Il compito della famiglia, della società e della famiglia è la valorizzazione delle aspirazioni e dei 'doni naturali'.

Un adolescente non ascolterà i consigli non richiesti necessario però che l'adulto sia disponibile ad ascoltare, quando lui sarà a cercare per chiedere consigli evitare il 'te l'avevo detto', al momento giusto ascolterà il consiglio.

Evitare di creare troppe ansie e preoccupazioni i ragazzi ad una certa età sono insicuri per natura, vedere soffrire gli adulti è per loro molto doloroso e li butta giù emotivamente, fargli capire che tutto ha una soluzione e che di quello che non c'è soluzione è meglio non preoccuparsi.

Scherzare, sdrammatizzare essere autoironici è un modo per superare le cose, metterci l'impegno nel risolvere i problemi e dare il massimo sempre.

Il rapporto genitoriale deve svolgersi sul rispetto reciproco, essendo aperti, pieni di fiducia e discrezione senza invadere i loro spazi, la loro intimità deve essere rispettata, così come va preteso il rispetto si deve dare.