Il fatto che Peter Howitt, il regista di Sliding Doors e dello stesso "Un ragionevole dubbio", abbia firmato la sua pellicola con lo pseudonimo di Peter P. Croudins, è già una garanzia su quello che è il valore della pellicola stessa: un completo fallimento.

Se il regista ha cercato di prendere le distanze dalla sua creatura, poco ci vuole ad immaginare le reazioni degli spettatori usciti dalla sala dopo la visione di 91 minuti di film noiosi, e palesemente scopiazzati da altre pellicole e telefilm appartenenti al genere "legal-thriller"

Mitch (Dominic Cooper) è un procuratore distrettuale abituato a vincere: non ha mai perso una causa in tutta la sua carriera.

Una sera, dopo una serata con amici che gli regala una sbronza con i fiocchi, decide comunque di rincasare in auto, incontrando ben presto un controllo stradale. Terrorizzato Mitch cerca di darsi alla fuga, ma investe un uomo, che abbandona dopo aver chiamato i soccorsi. Vista al telegiornale la notizia della morte del pedone e dell'arresto di un presunto omicida un meccanico di nome Clinton Davis (Samuel L. Jackson), fa di tutto per farsi assegnare il caso in modo da poterlo scagionare.

Iniziato a girare nel 2012, un ragionevole dubbio è un film dalle molte pretese, tutte andate male. In un epoca in cui i numerosi telefilm a tema medico e legale ci hanno reso un pò tutti dottori e avvocati, un regista che si cimenta con il genere legal-thriller ha una sola carta da giocare per destare l'interesse del pubblico: una trama con i contro fiocchi che faccia sobbalzare lo spettatore dalla poltroncina, non una storyline scontata e personaggi fiacchi come quelli presenti in questa pellicola.

In conclusione, se siete amanti del genere e avete un "ragionevole dubbio" per quanto riguarda la validità del film, ascoltate il vostro istinto e restate a casa.