Her, ovvero Lei, il film di Spike Jonze, esamina con ironia il rapporto tra l'uomo e il computer nella situazione estrema di un innamoramento con la voce di Samantha.

Idea originalissima quella di Spike Jonze, quella di raccontare la natura del rapporto che lega l'uomo al suo computer, e come, in un processo di totale simulazione, un uomo in crisi, dopo la fine del suo matrimonio, possa arrivare ad innamorarsi di Samantha, la voce di una nuova generazione di computer. E' pur vero che la voce in questione è quella di una delle attrici più richieste al momento, Scarlett Johansson, è anche vero che la fine del suo amore è per lui devastante, ma da qui ad arrivare ad avere un bisogno spasmodico di quella voce che lo accompagna in ogni momento della giornata ad un suo semplice clic, ad arrivare a cadere a terra durante una corsa forsennata quando vede che la macchina non gli risponde, e sognare una vita a due, l'acquisto di una casa, il suo arredo, solo nell'illusione di avere accanto a sé una donna in carne ed ossa, è pazzesco.

L'interprete è un attore d'eccezione, quel Joaquin Phoenix che ha lavorato in ruoli di personalità borderline già molte volte , e d'altronde Theodore, questo è il suo nome, svolge una lavoro assai strano. Per conto di un editore scrive con successo lettere di ogni tipo che una clientela variegata ordina imperterrita per sbrogliare questioni private delicate e intime. Lui a scrivere e a calarsi nei panni degli altri è bravissimo. La vita simulata è un po' la sua forza, e in un momento così delicato della sua esistenza , questo vivere di rimando gli è indispensabile e fortemente compensativo. Ma la compensazione estrema è proprio questa voce, che un sistema operativo di ultima generazione ha saputo costruire e che interagisce in modo fantastico con lui e tutta la sua vita.

Una storia avvincente con una scenografia colorata, coloratissima, tutta ambientata prevalentemente in interni, il suo ufficio e la sua casa, un appartamento in non so quale piano di un grattacielo di cristallo. Tutto è perfetto, tutto è pulito, ma gli uomini per strada neanche si guardano tanto sono intenti a leggere email e mandare messaggi.

Uno sguardo in quello che sarà la vita sul pianeta tra una decina d'anni. Ma certo, nell'esasperato individualismo creato dalla macchina, la vita stessa sembra sfuggire di mano a tutti e tutti vivono vite simulate, dove sono stati congelati palpiti ed emozioni. Ecco, solo una voce tramite un sistema operativo può illudere un uomo di vivere una relazione d'amore.

Questo è il baratro e l'inganno della macchina, questo è il grande rischio , ci racconta Spike Jonze, ma dall'egoismo imperante gli uomini non vogliono uscire ad eccezione di qualche rara volta. Ma questo lo lascio intuire e scoprire al pubblico che andrà a vedere questo film. La portata degli incassi al primo week end, quello del 9 marzo, è stata travolgente. In Italia 508.000 euro, in Usa 25.000.000 dollari. A voi la visione.