Nella società del futuro, dopo una specie di Apocalisse forse atomica, ci saranno cinque classi: gli Intrepidi, gli Abneganti, gli Eruditi, i Pacifici, i Candidi. Ogni gruppo ha le sue caratteristiche: gli Intrepidi sono coraggiosi guerrieri; gli Abneganti antepongono gli altri a se stessi; gli Eruditi sono dotti e razionali; i Pacifici si astengono da ogni violenza; i Candidi non dicono mai bugie, qualsiasi sia il prezzo della loro veracità.

A Chicago vivono gli Abneganti Prior, che hanno una figlia, Beatrice (Shailene Woodley), che come il fratello è alla vigilia della scelta della vita: dopo un test scientifico, dovrà decidere di che gruppo far parte, per il resto della vita.

Durante il test la scienziata Tori (Maggie Q) scopre che Beatrice è una Divergente, ha cioè caratteristiche di tutte le classi sociali. Un fenomeno raro e considerato pericoloso, perché squilibra l'ordine costruito dopo il disastro. Tori maschera i risultati e convince Beatrice a non dire nulla a nessuno.

Il giorno dell'iniziazione Beatrice decide di lasciare gli Abneganti per entrare a far parte degli Intrepidi. Al corso di addestramento conosce il suo superiore e mentore, Quattro (Theo James), scontroso e con parecchi segreti nel passato.

Intanto in città l'erudita Jeanine Matthews (Kate Winslet) porta avanti un piano per scalzare dal potere gli Abneganti, chiamati a comandare proprio per le loro virtù, con l'aiuto degli Intrepidi.

Il Cinema americano ad alto costo sembra inchiodato alla ripetizione. Prigioniere della logica non solo dei sequel (Transformers, i supereroei Marvel e così via), ma anche della ricerca della saga di successo, le grandi case di produzione appaiono terrorizzate dall'idea di discostarsi dalla replica dell'ultimo successo.

Se nel campo del fantasy Il signore degli anelli e Harry Potter hanno fecondato il terreno per Le cronache di Narnia, La bussola d'oro, Beautiful Creatures, Shadowhunters e altre saghe d'alterno successo, anche la fantascienza, un tempo regno tanto del basso costo quanto dell'inventiva, sembra impiombata.

Sulla scia di Hunger Games ecco quindi questo Divergent (tratto da una trilogia di Veronica Roth di cui anche il secondo capitolo è già stato filmato). Nel film di Neil Burger la clonazione è fin troppo evidente: adolescente ribelle di sesso femminile, azione, colpi di scena, l'addestramento, il belloccio non molto espressivo.

Insomma, la ricetta ideale per catturare il pubblico cosiddetto young adult, che è poi quello che fa staccare il maggior numero di biglietti.

Certo, un film più originale e magari meno lungo magari sarebbe utile anche per loro.