''Il Capitale Umano'' è un film diretto dall'originale e sagace regista toscano Paolo Virzì. La pellicola è del 2014, e trae ispirazione dall'omonimo romanzo scritto dallo statunitense Stephen Amidon. L'incipit del film è ''Avete scommesso sulla fine di questo Paese, e avete vinto''. Il trailer della pellicola di Virzì è stato rilasciato il 17 dicembre 2013.
Il film parte da una scena tratta da una serata lavorativa terminata da un cameriere, il quale viene investito da un Suv sulla strada provinciale di una città brianzola. Da questo episodio-chiave Virzì narra la vita di vari personaggi appartenenti a due famiglie lombarde, ovvero i ricchissimi Bernaschi e gli Ossola. La prima famiglia è formata da Giovanni, la moglie Carla e il figlio Massimiliano. Essi posseggono un impero finanziario smisurato e vivono in una villa da sogno con campi da tennis e piscine. Negli Ossola invece c'è il padrefamiglia Dino, spregiudicato immobiliarista sull'orlo del baratro, marito della psicologa Roberta, e la figlia di Dino, Serena, fidanzata di Massimiliano Bernaschi.
I personaggi
Il film si divide in parti, ognuna dedicata alla visione che ha un personaggio dell'andamento delle vicende. Si va da Dino, il padre della giovane Serena, titolare di un'agenzia immobiliare e pronto a investire una cifra prestatagli dalla banca nel fondo fiduciario di Bernaschi a cui accede grazie al fidanzamento di Serena con Massimiliano e per le partite di tennis a cui partecipa nella villa dei Bernaschi. Poi c'è Giovanni Bernaschi, cinico imprenditore brianzolo che ha costruito un impero finanziario con speculazioni in Borsa e fondi azionari in collaborazione di investitori stranieri, che incontra in riunioni in villa.
Dopo ci vengono presentate le rispettive mogli di Dino e Giovanni: c'è la psicologa Roberta alle prese con la sua professione nel pubblico e l'imminente maternità, l'altra è la debole e ingenua Carla appassionata di teatro, ma schiava del lusso e incapace di dare un'educazione a suo figlio. Poi ci sono i figli delle due coppie, Serena e Massimiliano, per certi aspetti ancora più insensibili dei genitori, sempre preda di competitività e cinismo, irrispettosi nei confronti dei genitori e con l'atteggiamento dell'impunità.
