Scritto dallo stesso regista con Francesco Bruni e FrancescoPiccolo, interpretato da Valeria Bruni Tedeschi, FabrizioBentivoglio, Valeria Golino, Fabrizio Gifuni, Luigi Lo Cascio,Giovanni Anzaldo e gli esordienti Matilde Gioli e Guglielmo Pinelli.

Il regista che risponde, anche, a chi lo definisce l'erede diRisi non ritenendosi tale descrive la sua nuova opera così: "non èuna condanna moralistica dell'avidità e della ricchezza, non c'èenfasi apocalittica, ma un romanzo appassionante, thriller e galleriadi personaggi, su un mondo di speranze facili, arricchimentoattraverso il gioco della finanza, accanimento agonistico ecompetitivo sui più giovani".

Il film è tratto dall'omonimo libro di Stephen Amidon ambientatoin Connecticut negli USA.

"Il tono -prosegue Virzì- è diverso dal solito, viene da unaltrove, l'America di Amidon, ma anche di Tom Wolfe e Don DeLillo. Ela Brianza, posto ricco e spaventoso, per me che non sono mai andatopiù a nord di Pisa, è esotica come il Connecticut. Ma tra iriferimenti metto anche Chabrol e lo humour degli ebrei americani".

L'assessore Andrea Monti, assessore leghista al Turismo e Sport della Provincia di Monza e Brianza critica il film definendolo" film pieno di stereotipi, non siamo così"  ed inoltre  chiede anche chevengano restituiti i soldi del contributo statale ricevuto da Virzìaddicendo che una considerevole parte di essi provengono dalla"ricca" brianza.

L'assessore leghista,  comunque, afferma che non vuole sabotare il film in uscita. Anzi, andrà a vederlo per capire meglio come viene affrontato l'argomento.

Il sindaco leghista dice, anche, che la sua è  una protesta contro una logica che da sempre mostra la Brianza come  modello negativo, un territorio abitato da gente arricchitasi velocemente.



"Dal Connecticut alla Brianza, una pazzia d'adattamento, ma con un cast di cui sono orgoglioso, fatto di fuoriclasse" afferma  Paolo Virzì, il 9 gennaio 350-400 copie verranno distribuite nelle sale italiane.