Le grandi terracotte di Arturo Martini saranno in mostra sino al 12gennaio a Palazzo Fava a Bologna e a Faenza sino al 30 Marzo.

Chi fosse appassionato di scultura, e la scultura è un'Arteche affascina perché gioca sulla tridimensionalità e l'uomo ha bisogno diposare l'occhio non solo sul consueto ma su quanto sa creare la mano di unartista, non può non mancare ad un appuntamento d'obbligo per questo inverno.La mostra che la città di Bologna dedica ad Arturo Martini. Segnaliamo taleevento perché la sua chiusura è prossima: la mostra a Palazzo Fava si chiuderàil 12 gennaio e la visione di opere che sono state realizzate una ad una econcepite da un artista d'eccezione quale è Arturo Martini non può che stupireanche il visitatore meno attrezzato.

Le opere, un po' come quelle realizzate da un altro scultoreimportante come Rodin, in mostra a Milano, rappresentano un mondo figurativodel tutto desueto. L'artista risente delle tendenze dell'epoca e la ricercaanatomica e di posture s'ispira a modelli di una classicità rivisitata secondogli stilemi della sua contemporaneità. Ne risulta una immagineche possiede l'imponenza della statuaria classica, resa attraverso un mezzopovero, la terracotta, e insieme capacedi sprigionare un sapore virginale ed innocente.

Le istanze dell'innocenza e insieme della compostezzaclassica s'intersecano nell'opera di Arturo Martini, facendolo diventare,diversamente da quanto ci si possa attendere da un autore che ha moltolavorato durante il Fascismo, un artista che anche oggi trasmette stupore esorpresa.

Tutta la sua opera ha effetti destabilizzanti ed è capace ditrascinare l'osservatore in un universo unico ed irripetibile. Non c'è il mito greco come inRodin, eppure la lezione della classicità è stata rielaborata e rivisitata informe e composizioni del tutto sorprendenti. Piace questo autore, per quel sapore virginale e per quell'anelitoverso la purezza che non conosce né infingimenti né inutili ornamenti.

La mostraè stata organizzata grazie alla collaborazione della Fondazione della Cassa diRisparmio di Bologna e il Museo della Ceramica di Faenza e si svolge perl'appunto in due sedi, Bologna e Faenza.

Le opere in esposizione a Bologna sono le seguenti:

  • Madre folle (1929)
  • La lupa (1930-31)
  • Chiaro di luna (1930-31)
  • Gare invernali (1931-32)
  • Donna al sole (1930)
  • Il cielo (1932)
  • La convalescente ( 1932)
  • Ragazzo seduto (1930)
  • Venere dei porti (1932)

Si segnalano opere provenienti dal Museo Middelheim diAnversa, che al termine della mostra faranno ritorno in permanenza in Germania.

L'artista mobilitò in due formazioni , Secessione Romana eValori Plastici e fu un attento studioso dell'opera del Canova. E' statodurante il Fascismo uno scultore ammirato e di grande successo, eppure le sueopere, traspirano uno slancio genuino e una ricerca e una rivisitazione dimodelle antichi.