Si è detto che sarà l'anno dei film biografici. In attesa di vedere nel 2014 Grace Kelly con Nicole Kidman, che già ha suscitato curiosità per le reazioni negative espresse dai figli della principessa di Montecarlo, possiamo assistere al tanto atteso film su un'altra amata principessa, quella del popolo, Diana, in uscita nelle nostre sale il 3 ottobre.

La pellicola, Diana, la storia segreta di Lady D, diretta dal regista Oliver Hirschbiegel ed interpretata dall'attrice australiana Naomi Watts, si concentra sugli ultimi due anni di vita della donna, fino alla tragica morte avvenuta a Parigi nell'agosto del 1997.

In particolare l'attenzione è focalizzata sulla sua relazione con il medico di origine pakistana Hasnat Kahn, interpretato dall'attore Naveen Andrews, noto al pubblico televisivo per il ruolo di Sayid nel pluripremiato telefilm Lost.

Il film, tratto dalla biografia di Kate Snell, Diana: her lost love, 2001, vuole mettere in evidenza come l'aver trovato la felicità interiore per Diana abbia avuto un effetto positivo anche per la sua attività nelle cause umanitarie, a cui ha dedicato sempre la sua cura.

Fin qui i dati generali, ma visto che la pellicola ha già visto la luce negli Stati Uniti e soprattutto in Inghilterra, diamo uno sguardo alle loro reazioni.

Prima di vederlo molti parlavano di una possibile candidatura all'Oscar per Naomi Watts, talentuosa attrice e fin qui inespressa nonostante le 2 precedenti nomination, 21 grammy e The impossible, ora dopo l'uscita le recensioni hanno raffreddato un po' gli entusiasmi.

Negli Usa non sono rimasti particolarmente colpiti, soprattutto per la sceneggiatura un po' leggera e per l'interpretazione dell'attrice.

In Inghilterra l'accoglienza è stata anche peggiore. Dopo il debutto il 20 settembre il Times ha bollato come "imbarazzante" il copione ed il Daily Mail "terribilmente noiosa".

Non c'è da sorprendersi quando ci si cimenta in un'impresa difficile, come quella di raccontare una persona così amata e ancora viva nelle menti e nei cuori della gente.

Ognuno noterà delle imperfezioni, ora negli atteggiamenti, ora nella somiglianza fisica. Troverà sempre differenze con la realtà, perché è naturale. Questo anche se biografico è pur sempre un film e come tale bisogna accettarlo.

Se, perciò, si decide di andare a vederlo, bisogna farlo con la consapevolezza di trovarsi di fronte ad una storia d'amore e ad un omaggio nei confronti di una grande donna, ma che, pur cercando di ricreare nei dettagli, la pellicola non potrà mai raccontare pienamente per la ricchezza e complessità della sua personalità che l'ha resa unica e così amata e che nessuno hai mai colto del tutto, se non le persone a lei più vicine.

Giungono a proposito le parole della Watts "Sapevo che sarebbe stata un'avventura rischiosa", ma forse non pensava che avrebbe ricevuto così tante critiche. Anche perché la sua preoccupazione più grande era rivolta ai due figli della Principessa, William ed Harry, che sperava potessero apprezzare il suo tentativo. Al di là dei giudizi personali sulla pellicola l'interpretazione di Naomi Watts, comunque, è da apprezzare solo per averci provato a calarsi in vesti così ingombranti.