E' arrivato nellenostre sale, dal 24 ottobre, Il Quinto Potere (The Fifth Estate), il filmdiretto da Bill Condon che racconta la creazione di Wikileaks. La pellicola ripercorrele tappe dell'organizzazione no profit, fondata nel 2006 dal giornalistaaustraliano Julian Assange, che ha rivoluzionato il modo tradizionale di divulgare le notizie, pubblicando documenti scottanti su criminiaziendali e segreti di stato.

Ad interpretare Assangeè l'attore britannico Benedict Cumberbatch, mentre nei panni del suo bracciodestro, Daniel Domscheit-Berg troviamo il tedesco Daniel Brühl.

Completano il castAnthony Mackie, David Thewlis, Alicia Vikander, Peter Capaldi, Carice vanHouten, Dan Stevens, Stanley Tucci e Laura Linney. La sceneggiatura delfilm è di Josh Singer e si basa su due libri: WikiLeaks: Inside Julian Assange's War OnSecrecy scritto dai giornalisti del Guardian David Leighe Luke Harding e su Inside WikiLeaks: My Time With Julian AssangeAt The World's Most Dangerous Website diDaniel Domscheit-Berg.

Assange incontrò per laprima volta Berg al Chaos Computer Club nel 2007: il tedesco, attirato dalleidee rivoluzionarie dell'australiano, divenne portavoce di Wikileaks fino al 2010,anno in cui lasciò l'organizzazione per inconciliabilità di vedute con l'amico.In breve tempo, infatti, riuscendo a svelare più notizie importanti di quantotutti i leggendari mass media tradizionali avessero mai fatto, i due arrivaronoa mettere le mani sulla maggiore raccolta di informazioni riservate nellastoria degli Stati Uniti.

E' soprattutto in quel momento che iniziarono gliscontri tra di loro: Assange era intenzionato, contro tutto e tutti, a pubblicarei documenti segreti sulla guerra in Afghanistan senza omettere nomi sensibili emettendo a rischio la vita di molte persone a causa delle loro testimonianze. Si trovano così a fare i conticon una questione oggi fondamentale: fino a che punto vanno mantenuti riservatii segreti in una società democratica e qual è invece il prezzo da pagare quandosi decide di rivelarli?

Criticato dallo stessoAssange, il film presenta dei chiari limiti, di cui non si può non tener conto:l'essersi basato, come fonte predominante, sul libro scritto da Berg proprio aseguito della rottura con l'attivista, fa sì che Condon abbia assunto un'attitudineparziale. Ciò che infatti viene messo soprattutto in luce nel film è l'ascesadi Assange come personaggio e la fragile amicizia tra i due.

Il ruolo fondamentaleche Wikileaks ha assunto nell'attuale panorama mediatico è invece trascurato. Perquesto, non stupisce il fatto che del giornalista australiano venga consegnatoun ritratto che, sebbene ne esalti il lato idealista e l'impegno infaticabile, lopresenta in realtà come un uomo privo di scrupoli e con uno smisurato ego, dal passatoenigmatico, che smarriscei buoni propositi iniziali sul concetto di trasparenza, a causa del suo atteggiamentosempre più intransigente.

Il film omette inoltre dettagliimportanti della vicenda e finisce col creare confusione in chi non ha familiaritàcon la materia. La visione del thriller, di oltre due ore, è faticosa e pocoavvincente, anche a causa degli episodi narrati che non risultano ben collegatitra loro nè contestualizzati.

Tuttavia, grazie all'ottima interpretazione deidue attori principali, ci regala senza dubbio lo spaccato di una vicenda ancorain divenire, che appare in linea di massima credibile. Data la sua portatastorica, è sicuramente da vedere.