Il 25 maggio 2013 ben centomila persone sono accorse sul prato del Foro italico di Palermo dove hanno reso omaggio al "prete antimafia" Giuseppe Puglisi nel giorno in cui è stato proclamato beato. La funzione è stata celebrata dall'Arcivescovo Paolo Romeo. Presente anche il cardinale Salvatore De Giorgi, delegato del Papa per l'occasione.

Per il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Don Puglisi è l'esempio morale di chi non si vuole piegare ai ricatti del malaffare. Il sacerdote era nato a Palermo nel 1937, nel popolare quartiere Brancaccio.

E' stato ucciso il 15 settembre 1993. Ucciso senza pietà dalla mafia, proprio nel giorno del suo 56° compleanno.



La sua drammatica vicenda umana




Nel 1990 viene nominato Parroco di San Gaetano, proprio nel quartiere Brancaccio, un territorio completamente controllato dalla criminalità organizzata che fa capo al boss Leoluca Bagarella. Puglisi vuole cambiare le cose e punta tutto sulla prevenzione. Parla ai bambini, ai giovanissimi. Capisce che bisogna lavorare sulle loro teste ancora non inquinate da valori alla rovescia. Durante le sue omelie si rivolge spesso ai mafiosi mostrando grande coraggio e fermezza. I boss locali lo vedono come un problema e lo minacciano ripetutamente, ma lui non fa una piega e non denuncia nulla.

Tira dritto a testa alta. Nel 1993 inaugura il Centro spirituale "Padre Nostro", per la promozione umana.



L'omicidio (15 settembre 1993)



Viene ammazzato davanti alla porta di casa, in piazza Anita Garibaldi. Gli sparano alla nuca a tradimento. In seguito il portone del Centro "Padre Nostro" viene murato da ignoti. Il messaggio intimidatorio è chiaro: nessuno varchi questa soglia.

Il reo-confesso di questo e altri 45 omicidi è Salvatore Grigoli. Arrestato nel 1997, dà segni di ravvedimento e addirittura di conversione.

Secondo quanto dichiarato da Grigoli stesso, Don Puglisi disse solo queste parole pochi secondi prima di essere ucciso: "Me l'aspettavo". Aveva un sorriso enigmatico sul volto. Sulla sua tomba sono scritte queste parole: "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici" (Vangelo di Giovanni).