Una lettera anonima è stata recapitata nella cassetta delle lettere del pm della Dda di Palermo, Maurizio Agnello, da anni attivo nella lotta alle infiltrazioni mafiose nel settore delle energie pulite, che chiede al magistrato di cambiare casa, e andare magari a vivere in un ipotetico palazzo abitato da altri pm ed evitare un doppio disagio per tanta gente per bene. Il disagio in questione si riferisce al fatto di non potere trovare parcheggio sotto il condominio, a causa delle misure di sicurezza adottate per difendere il magistrato. È il "Fatto Quotidiano" a rilanciare la notizia nella sua versione on line.

Tristi spettri e oscure rimembranze dagli anni '80, ai tempi di Falcone e Borsellino, del maxiprocesso e della seconda guerra di mafia, che insanguinò la Sicilia e soprattutto Palermo. Anche allora, tramite una lettera al "Giornale di Sicilia", alcuni condomini del palazzo diFalcone scrissero chiedendo di spostare tutti i magistrati antimafia in un unico stabile, seperato dal resto delle abitazioni, in modo da evitare il disturbo conseguente al passaggio delle auto blindate poste a protezione del magistrato.

Ma, come riportato dal medesimo quotidiano, il pm Maurizio Agnello non si fa intimidire e, dopo avere ricevuto la lettera, naturalmente anonima, la appende nella bacheca dell'atrio del palazzo in cui vive, e invita l'estensore misterioso a farsi avanti. Come fa chi ha il coraggio delle proprie azioni e la sicurezza della propria dignità morale. Come è chi nella vita lotta contro la mafia. Anche per conto di chi appare disturbato da tale attività.