La più grande valanga mai staccatasi dalle pendici dell'Everest ha travolto una cordata di guide nepalesi uccidendo, secondo le prime notizie raccolte, almeno 13 persone, mentre altre 10 risulterebbero disperse.

L'incidente

Le guide, i famosi sherpa, erano al lavoro per attrezzare con alcune corde la principale via di ascesa alla montagna più alta del mondo, in vita della stagione delle scalate che sta per cominciare.

La slavina si è staccata alle 6 e 30 del mattino sul versante ovest, lungo il percorso che conduce al ghiacciaio del Khumbu, ad un'altezza di circa 5.800 metri.

I soccorsi sono stati immediati, anche grazie alle numerose presenze in zona che hanno assistito al terribile incidente, ed hanno permesso di trarre in salvo altri 7 alpinisti feriti, trasferiti in elicottero all'ospedale di Katmandu.

Almeno un centinaio di persone sono rimaste bloccate dalla slavina e si sta cercando di portarle in salvo; operazione complicata oltremodo dalle pessime condizioni metereologiche.

Si tratta della più grave tragedia accaduta sull'Everest, superiori per proporzioni anche alla sciagura del 1996, raccontata nel celebre libro "Aria Sottile", del giornalista-scalatore Jon Krakauer, che partecipava a quella spedizione per raccontare da vicino i danni causati dalle spedizioni a pagamento.

In quel caso ci furono 8 morti, a causa dell'improvviso mutamento delle condizioni climatiche e della inesperienza dei partecipanti "paganti" alla scalata.

Chi sono gli sherpa

Anche in questa occasione, le principali vittime di questa sciagura sono gli sherpa, guide del posto pagate per accompagnare gli alpinisti, spesso poco più che turisti in cerca di emozioni forti, in cima al tetto del mondo.

Il fatto che stessero trasportando l'equipaggiamento e altro materiale necessario alle spedizioni commerciali ha fatto parlare Reinhold Messner di "incidente sul lavoro", proprio per sottolineare le condizioni di sfruttamento a cui sono costrette le guide locali che trovano nel "luna park" Everest la loro unica fonte di sostentamento.

Nei mesi scorsi, il governo nepalese aveva introdotto misure maggiormente restrittive nella concessione dei permessi alle cordate commerciali, tanto che ogni alpinista deve impegnarsi a riportare a valle almeno otto chili di spazzatura, oltre alla propria, nel tentativo di ripulire quella che è diventata la più alta discarica al mondo.

Ma nonostante questo, le spedizioni a caccia di adrenalina, quest'anno, saranno oltre trecento, con gli sherpa chiamati a fare la parte dura del lavoro per trasportare i "turisti" fino alla vetta. A costo della propria vita.