Un'enorme tragedia si è consumata a sud-est di Seul, in Corea del Sud. Alle ore 8:58 locali di mercoledì 16 aprile (1:58 in Italia), un traghetto che trasportava 462 persone è affondato in poco più di un'ora. Tra i passeggeri della nave "Sewol", c'erano 325 studenti in gita scolastica diretti all'isola di Jeju. Il bilancio provvisorio è di 175 persone salvate e quattro vittime accertate: una donna di 27 anni che faceva parte dell'equipaggio; un uomo di età compresa fra i 20 e i 30 anni, morto in ospedale; e altre due persone non ancora identificate. Al momento, però, ci sono ancora 283 dispersi.

Secondo le prime testimonianze rese dai naufraghi scampati alla morte, improvvisamente si è avvertito un tonfo fortissimo che ha fatto sbandare il traghetto: l'imbarcazione, in breve tempo, si è abboccata su un lato e poi è affondata. Il naufragio è stato accelerato dalla presenza a bordo del traghetto di 150 veicoli che dopo l'impatto hanno perso le corde di bloccaggio e sono rovinati sul lato della nave che poi si è girato verso il mare.

Uno dei passeggeri a bordo, collegato col telefono cellulare, ha raccontato che. al momento del naufragio, molte persone disperate si aggrappavano agli arredi dell'imbarcazione per evitare di cadere in acqua, mentre altri, con i giubbotti di salvataggio, si gettavano nel mare che aveva una temperatura intorno ai 12 gradi. Infatti, le acque al largo dell'isola di Byungpoong dove è avvenuto il disastro, hanno una temperatura piuttosto bassa. Una tragedia simile, in Corea del Sud, si era già verificata nel 1993 quando persero la vita 292 persone.