A Napoli un nuovo caso di contrabbando di sigarette: ieri mattina, i carabinieri della compagnia di Casoria hanno denunciato trentatré persone per vendita illegale di "bionde" per strada. La solita bancarella posizionata i bordi delle strade che vende i pacchetti di sigarette ai clienti di turno. Le zone interessate ai controlli sono Afragola, Casoria, Casavatore, Caivano, Arzano e Frattamaggiore. I controlli, hanno portato ad un sequestro di duemila pacchetti di tabacco lavorato estero, pari trentacinque chili di bionde. E dunque, nell'area Nord di Napoli, nel paniere del business dell'illegalità, oltre alla droga ci sono pure le bionde illegali.

I controlli sono iniziati ad Afragola. Nel mirino dei militari sono finiti una coppia insolita di venditori di sigarette: due fidanzatini poco più che diciottenni. Il ragazzo incontrava i clienti; la donna deteneva la cassa. Un borsello a tracollo con all'interno i soldi da restituire come resto. E come un vero e proprio ceck-in, funzionava la cessione delle sigarette servite direttamente al finestrino. Senza nemmeno pagare il parcheggio a pagamento. Cosa che capitava se nel caso si doveva raggiungere il tabaccaio. Ai due fidanzatini, oltre alla denuncia penale per la vendita illegale, i carabinieri hanno sequestrato due stecche di sigarette pari a mezzo chilo e qualche pacchetto messo a bella mostra sul solito piedistallo di ferro.

Nelle tasche, di primo mattino, già avevano racimolato duecento euro.

Via via i controlli dei militari, hanno permesso di appurare che le sigarette, come la droga, possono essere vendute in casa, o nei sottoscala dei condomini residenziali. A Caivano due donne sono state denunciate per aver trasformato la propria casa in una tabaccheria.

Chiunque poteva bussare il campanello e dal primo piano arrivavano come una sorta di messaggio volante contenuto in un cestino della spesa, il pacchetto con il resto in denaro contante.

La piaga del contrabbando ovviamente non è solo legata al mercato clandestino proveniente dall'est europeo. Come ci confermano gli inquirenti della Procura di Napoli, le sigarette di oggi provengono dall'Ucraina passando per il Montenegro stipate in container caricati sui tir per via mare.

La notizia più terrificante l'hanno data i risultati chimico-biologici sulle nuove sigarette che provengono dall'est europeo commissionato dalla Guardia di Finanza, trovando all'interno di ognuna elementi riconducibili ad "escrementi di topo, fertilizzante per piante, urine animali, e veleni vari", ritenuti nocivi per la Salute umana. Non escludono i chimici che possono procurare malattie al sistema nervoso centrale, leucemie, e la "leptospirosi", una malattia acuta sistemica che porta alla febbre alta.

Insomma delle vere e proprie "bombe" chimiche, cedute per strada come se fossero un normale pacchetto comprato al tabaccaio. Enorme è il business che ruota intorno al contrabbando di sigarette totalmente in mano alle organizzazioni criminali radicate sul territorio.

Ogni pacchetto di sigarette viene venduto a due euro e cinquanta centesimi. Ogni bancarella posizionata in una arteria importante a traffico veloce, riesce pure a guadagnare più di mille e cinquecento euro al giorno. Se si pensa che in tutta l'area a Nord di Napoli di bancarelle c'è ne sono a centinaia di migliaia, allora e lecito pensare che si tratta di svariati milioni di euro all'anno. Una cifra incalcolabile totalmente evasa al fisco.