Un terzo dei precari siciliani rischia il licenziamento: la decisione è stata presa ieri dal Presidente della Regione Rosario Crocetta e dai dirigenti dell'Assessorato al Lavoro proprio perchè su parecchi di loro gravano svariati capi d'accusa, tra i quali la rapina. I provvedimenti definitivi verranno firmati tra oggi e i prossimi giorni.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha quindi fatto decidere il Presidente ad agire in questo modo è proprio la lettura di alcuni lanci d'agenzia relativi ad una retata svoltasi a Palermo in cui sono stati arrestati una decina di presunti rapinatori palermitani.

Secondo i primi accertamenti, tre di questi rapinatori sarebbero ex pip. Appresa la notizia, il Presidente della regione ha convocato i dirigenti dell'assessorato al lavoro a Palazzo d'Orleans.

I tecnici da settimane stanno prendendo visione di circa 3200 curricula dei pip che vengono pagati dalla Regione con circa 36 milioni di euro complessivi. I capi d'accusa per la maggiorparte di loro sarebbero rapina a mano armata, detenzioni di armi e violenza carnale.

Una volta presi i provvedimenti l'assessorato comunicherà all'Inps di sospendere i pagamenti. Fino ad oggi ognuno dei pip ha incassato mediamente 830 euro al mese per un ammontare annuale di 9.984 euro. Il taglio con successivo licenziamento provocherebbe quindi un risparmio per le casse della Regione sicilia di circa 10 milioni di euro all'anno.

Non verranno licenziati i pip che invece non hanno la "fedina" macchiata o quelli su cui gravano reati incompatibili col lavoro svolto (spaccio di droga). La selezione verrà fatta, quindi, sia secondo la fedina penale, sia secondo il reddito familiare.