Dati i numerosi flussi migratori, la preoccupazione cresce anche in Italia, ma immediatamente il Ministero della Salute ha promosso ricerche a scopo cautelativo, e attivato misure di sorveglianza nei punti di ingresso internazionali, per tranquillizzare gli animi degli italiani.

Dalle ricerche è emerso che il virus non è stato riscontrato fra i migranti che sono arrivati sulle coste italiane. Quindi sono state subito smentite le voci che circolavano nei giorni addietro. Anche la Marina Militare ha affermato: ''Nessuna segnalazione tra i soccorsi di Mare Nostrum.

Al momento non ci risulta nessuna segnalazione da parte dei nostri medici impegnati sulle navi".

Nonostante le rassicurazioni del Ministero della Salute, è meglio essere ben informati.

Le Nazioni Unite confermano che, complessivamente, le vittime di Ebola in Guinea sono più di 100. Domande e risposte su un virus terribile. Il virus, fino a poco tempo fa uccideva solo in pochi villaggi perduti nella foreste tropicali di Costa d'Avorio, Congo, Guinea e Sudan, ed in quei posti l'epidemia si spegneva in pochi giorni.

La situazione oggi, invece, è alquanto preoccupante perché il virus è anche arrivato nella capitale della Giunea, città con oltre un milione di abitanti. Ciò preoccupa ancor di più per il suo altissimo livello di trasmissibilità.

Secondo l'OMS, il numero complessivo di vittime ammonta a 101 persone in Guinea e solo 10 in Liberia, mentre i casi sospetti finora diagnosticati a Conakry, la capitale della Giunea, sono stati 20.

Alcuni Paesi vicini hanno serrato le frontiere con la Guinea, per paura delle diffusione del virus.

1. Cos'è Ebola?

È un virus è enormemente aggressivo, appartenente alla famiglia dei Filoviridae.

Ebola provoca svariati sintomi, dalle febbri emorragiche, al dolore ai muscoli e agli arti e svariati problemi al sistema nervoso centrale.

Il periodo di incubazione, cioè dal contagio alla comparsa delle prime manifestazioni sintomatiche, va da 2 a 21 giorni. Il decesso è fulminante e sopraggiunge nello stesso periodo (2-21 giorni).

Sono stati isolati finora cinque origini diverse del virus, di cui quattro sono devastanti per l'uomo. Di solito il virus è molto infettivo e velenoso, e quindi se colpisce una o due persone di un villaggio si diffonde con estrema celerità e "consuma" chiunque colpisce.

2. Dove ha origine?

Il virus risiede nelle volpi volanti, grossi chirotteri che popolano le foreste tropicali ma in essi non provoca alcun sintomo. Per arrivare all'uomo si presume che il virus passi dalle volpi volanti alle scimmie, e infine all'uomo attraverso la carne ricavata da animali selvatici come antilopi o scimpanzé. Il fenomeno si è aggravato da quando compagnie occidentali e cinesi che mangiando la carne di questi animali gli uomini ne sono rimasti contagiati.

3. QualI sono le modalità di trasmissione?

La trasmissione del virus avviene attraverso i fluidi corporei, come muco o sangue, ma anche attraverso le lacrime o la saliva, e il contatto con aghi o coltelli usati dall'ammalato. Anche se di solito questi virus non si trasmettono attraverso l'aria, hanno dimostrato che la trasmissione avviene tramite delle goccioline che contengono il virus. La trasmissione avviene anche attraverso i rapporti sessuali.

4. È il più rischioso virus conosciuto?

Se avviene il contagio, le percentuali di morte sono di circa il 68%, ma pur essendo mortale non è mai riuscito a diffondersi al di fuori dei villaggi in cui ha avuto origine l'epidemia, sol perché colpiva regioni e agglomerati isolati.

In quei posti uccideva la maggior parte della popolazione e l'isolamento e la mancanza di collegamenti stradali rendeva facile iniziare una quarantena. Proprio per questo motivo, l'arrivo in una città popolosa come la capitale della Guinea, e con i suoi collegamenti con l'esterno risulta essere molto preoccupante.

Le condizioni di una grande città sono ideali per la trasmissione di un virus così aggressivo.

5. Perché colpisce solo adesso?

La scoperta del virus è recente proprio perché è aumentata anche la penetrazione nelle foreste da parte delle grandi compagnie del legname.

6. Esistono delle cure o dei vaccini?

Non esistono alcun tipo di cura o di antidoto, anche se ci sono stati casi in cui le vittime, tramite delle trasfusioni, sono sopravvissute.

Le attuali ricerche sono altamente avanzate, come la cosiddetta tecnologia antisenso, ma non si hanno ancora effettivi risultati clinici.

A oggi , se le vittime vengono immediatamente idratate, nutrite e curate con appositi antipiretici, ci sono piccole probabilità di sopravvivenza.

Con riferimento specifico ad eventuali "rischi connessi ai flussi migratori irregolari, si segnala che la durata dei percorsi che porta i migranti dai propri Paesi di origine all'Italia rende ancora remota la possibilità che l'eventuale insorgenza della malattia, che ha un periodo di incubazione massimo di ventuno giorni, si verifichi in Italia".



Inoltre più in generale il ministero della salute segnala "che la malattia da Virus Ebola non si trasmette per via aerea ma solo attraverso il contatto con malati e/o loro fluidi corporei e con i corpi e/o fluidi corporei di pazienti deceduti o, nei Paesi dove la malattia è presente, attraverso contatti stretti con animali selvatici vivi o morti. Al momento, l'Organizzazione mondiale della sanità continua a non ritenere necessarie restrizioni a viaggi o rotte commerciali".