Non trova pace il Brasile a meno di due mesi dal Mondiale di calcio. Nel Paese carioca è ormai da un anno che montano continue proteste, soprattutto per le spese ingenti comportate dalla competizione (per costruire nuovi Stadi ad esempio), a fronte di un Paese ancora con alti tassi di povertà e analfabetismo. Da domenica è in atto una nuova violenta protesta nelle favelas di Rio de Janeiro, ma questa volta non per motivi economici, bensì perché è stato ucciso un ragazzo di 25 anni molto conosciuto, scambiato per un Narcotrafficante. E così i quartieri marginali sono stati messi a ferro e fuoco; un po' come accadde tempo fa nelle banlieu di Parigi o a Tottenham.

Il Dj ucciso si chiama Douglas Da Silva Pereira, 25 anni, molto noto per essere un Dj ma anche un noto ballerino. Il giovane è stato scambiato per un Narcotrafficante e così è stato ucciso durante un conflitto a fuoco tra la Polizia e appunto dei Narcos. Le proteste stanno montando nelle favelas di Pavao-Pavaozinho, dove presumibilmente è avvenuto lo scontro. Le persone che abitano lì ma anche gente venuta dall'esterno per infiammare la protesta, hanno incendiato pneumatici e creato sbarramenti per impedire l'avvicinamento della polizia.

Intanto, negli scontri con la polizia, ha perso la vita un altro uomo di 30 anni, raggiunto da un colpo di arma da fuoco alla testa. Il che non fa altro che peggiorare la situazione.

Ora la preoccupazione va anche ai prossimi Mondiali. Sarà il Brasile in grado di garantire la sicurezza? Già gruppi di protesta hanno "promesso" forti proteste. Senza contare i continui scippi e rapine tra le strade carioche a danno dei turisti. Che in occasione del Torneo di calcio, naturalmente prolifereranno.