Crisi Russia-Ucraina: cresce di ora in ora la preoccupazione della comunità internazionale davanti all'aggravarsi della tensione relativa alle note vicende prebelliche, inizialmente un po' sottovalutate, degenerate nel rapimento posto in essere nei giorni scorsi ai danni dei famosi osservatori Osce che sono finiti nelle mani degli elementi filorussi presenti sul territorio.

Il sequestro, forse lo ricorderete, è avvenuto a Slavianks (Ucraina). L'accusa è quella di spionaggio. La situazione quindi si presenta fluida, tutta da decifrare. Trattasi di quattro tedeschi, un ceco, un danese, un polacco e uno svedese.





Come sovente accade in questi casi, si ipotizza uno scambio di prigionieri che richiede lunghe ed estenuanti trattative. I cosiddetti separatisti auspicano il rilascio di alcuni elementi in mano agli ucraini. Vedremo nelle prossime ore come evolverà la situazione, ma è chiaro che si va verso una pericolosa escalation della crisi Russia-Ucraina che potrebbe provocare serie ripercussioni sui già fragili equilibri socio-politici europei e non solo. La crisi, a nostro parere, è stata gestita con superficialità dalla comunità internazionale, rimasta colpevolmente a guardare l'esibizione muscolare di Putin nella speranza si trattasse solo di un fuoco di paglia. Non è stato così.



Intanto il Premier ucraino Yatsenyuk si trova in visita a Roma e ha dichiarato che lo spazio aereo del Paese è stato violato da aerei russi nelle ultime ore in più occasioni. Ed anche questo è un segnale poco incoraggiante. L'Ucraina inoltre avrebbe in queste ore tagliato l'acqua alla Crimea ed anche questo la dice lunga.