Tra un paio di mesi Roberto Freak Antoni avrebbe compiuto 60 anni, ma un cancro con cui combatteva da anni si è portato via lo storico leader degli Skiantos, Fu lui che nella seconda metà degli anni '70 portò in Italia la "filosofia" punk fino all'ora praticamente sconosciuta e fu sempre lui che inventò il rock demenziale che con pungente sarcasmo ci ha accompagnato per "35 anni di grandi insuccessi" come amava dire, rock demenziale che è stato di spunto per altri artisti come Andrea Mingardi e Elio e le Storie Tese.

Il primo album degli Skiantos, "Inascoltabile" vide la luce nel 1977, gli anni caldi della contestazione studentesca, e subito Freak Antoni divenne un importante riferimento per l'underground italiano.

Gli Skiantos portarono sulla scena performance di taglio avanguardistico per quei tempi in Italia: furono loro a lanciare ortaggi contro il pubblico ribaltando la situazione artista-spettatore e furono sempre loro che durante un'esibizione portarono sul palco una cucina dove si prepararono un piatto di spaghetti che consumarono senza suonare. Ma fu con la partecipazione al "Colorado Cafè", il programma comico di Italia 1 che Roberto Freak Antoni guadagnò la popolarità per un pubblico più ampio, quando gli Skiantos furono scelti come resident band del programma.

Altro grande merito di Freak Antoni fu quello di sdoganare il gergo giovanile facendolo entrare nei testi delle sue canzoni: chi non conosce il famoso motivetto di "Mi piaccion le sbarbine"?

La collaborazione con gli Skiantos, dell'artista bolognese termina nel 2012 quando decide di intraprendere la carriera di solista, ma già la malattia lo aveva colpito.

Oltre alle apparizioni televisive Freak Antoni fu protagonista di due film: "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" e "Paz!" dedicato alla vita del fumettista Andrea Pazienza di cui l'artista fu molto amico.

Con la scomparsa prematura di Roberto Freak Antoni perdiamo una figura importante del nostro panorama musicale e non solo, perché quella sua sferzante ironia ha contribuito a cambiare la nostra maniera di vedere le cose