Altri cani avvelenati a Catanzaro. Come denuncia l'associazione "Anima Randagia" è, ormai, una vera e propria strage; 7 carcasse di poveri animali morti sono stati ritrovati in via Gioacchino da Fiore recuperati dai vigili del fuoco dopo la segnalazione dei volontari dell'associazione; assieme ai vigili sono intervenuti i veterinari dell'Asp, i quali si sono presi cura di altri tre cuccioli sopravvissuti al gesto di menti malate e hanno provveduto a denunciare l'accaduto alla Procura della Repubblica.

E' l'ultimo episodio del genere accaduto nel capoluogo calabrese, dove nell'ultimo mese sono state avvelenate decine di cani randagi, senza che l'accaduto provocasse una relazione degli organi di governo della città, come denuncia l'associazione "Anima randagia".

Purtroppo c'è da dire che i vigliacchi, i quali si macchiano di simili gesti di inciviltà hanno buon gioco in un contesto di totale incuria e indifferenza al problema degli animali morti per le strade, come testimonia l'incredibile episodio accaduto a Reggio Calabria.

L'associazione "Anima Randagia" nei mesi scorsi aveva diffuso una nota stampa nella quale avevano denunciato l'inerzia dell'amministrazione comunale sul problema del randagismo e avevano avanzato alcune proposte per la risoluzione del problema come la "sterilizzazione dei cani e gatti randagi presenti sul territorio comunale, il divieto di detenzione di cani alla catena o con modalità contrarie a quelle stabilite dalla legge, inoltre si poneva in evidenza la mancanza di un servizio di pronto intervento che rimuovesse prontamente le carcasse di animali investiti.

Ora alcuni consiglieri comunali chiedono una conferenza di servizi, ma il problema non è politico, ma sociale, perché manca la cultura e la civiltà necessaria per amare gli animali, perché chi avvelena i poveri animali è una bestia assetata di sangue, che non merita l'appellativo umano.