Nuovi sviluppi nel Caso Ilva con riferimento all'inchiesta per disastro ambientale imputata al colosso siderurgico Ilva installato nella provincia di Taranto. Gli indagati principali nell'inchiesta sono alcuni membri della famiglia Riva, proprietari del complesso industriale. In particolare su Fabio Riva, figlio del patron dell'Ilva, pendono le accuse di associazione a delinquere e di truffa sull'erogazione di contributi pubblici.

Il vicepresidente di Riva Fire è accusato di aver sottratto indebitamente 100 milioni di euro dal 2007 alla Cassa Depositi e Presiti, aggirando la legge Ossola sull'erogazione di contributi pubblici per le aziende che esportano.

Questa truffa è potuta avvenire grazie alla costituzione di una società ad hoc in Svizzera, la Ilva Sa. L'imprenditore è destinatario di un mandato d'arresto europeo emesso dalla Procura di Milano e di una precedente ordinanza di custodia cautelare del gip di Taranto Patrizia Todisco.

Le indagini si spostano oltre Manica, a Londra. Fabio Riva infatti è residente già da tempo nella capitale inglese; le operazioni della guardia di finanza hanno portato al sequestro di 1,2 miliardi di euro nascosti dall'indagato nel paradiso fiscale del Jersey. Il 15 gennaio fu terminata l'udienza nel tribunale londinese di Westminster in cui la corte emanava l'ordinanza di estradizione avanzata dalla Procura di Milano.

Anche se si tratta di un grande passo in avanti nell'inchiesta Ilva, i legali di Riva affermano che non c'è stato ancora nessun provvedimento concreto poichè l'estradizione potrà essere ancora impugnata.