Succede di nuovo, nel cimitero cattolico di Tripoli, che un gruppo molto numeroso di ex fedelissimi del vecchio regime del colonnello Gheddafi, hanno sfondato il cancello di ingresso con delle auto e le hanno date alle fiamme; la distruzione ha coinvolto anche l'abitazione del custode e la cappella del cimitero.

Le ragioni di questo gesto sono molteplici. Gli italiani, con i bombardamenti aerei del 2010, sono accusati di aver favorito l'instaurazione del nuovo governo, e con il programma di appoggio al nuovo esercito libico, ci accusano e lanciano slogan contro l'Italia che "addestra l'esercito dei ribelli traditori".

La notizia che stiamo aiutando l'esercito libico è stato trasmessa da tutte le tv arabe, e da quel giorno è montata la protesta. In tutte le tv locali girano le foto dei soldati del nuovo esercito libico, i cosiddetti "ribelli", che hanno iniziato il loro addestramento a Cassino, con addestratori specializzati dell'Esercito italiano. L'Italia e l'America ha iniziato da poco a sostenere il nuovo esercito, forse un pò in ritardo, visto lo stato di completo caos e vuoto di potere che regna nel paese.

Nel sud, nella regione del Fezzan infuria la battaglia tra gruppi etnici neri e arabi per il controllo del potere e dei giacimenti di gas, indispensabili per il riscaldamento delle case italiane.L'esercito locale non riesce a limitarne gli scontri  che hanno già causato centinaia di morti. Alcune caserme sono state attaccate, una base dell'aeronautica è stata conquistata dalle tribu nere dei Tebu, e da Tripoli il governo ha ordinato all'esercito di raggiungere il sud per riprendere le postazioni perdute, ed è stato proclamato lo stato di emergenza nazionale.

Probabilmente i due operai italiani rapiti venerdì in Cirenaica sono una ritorsione contro l'Italia. Da quanto emerge da alcune testimonianze locali Francesco Scalise e Luciano Gallo sono stati assaliti da uomini armati, che li hanno poi costretti a seguirli.

La situazione in Libia è cosi tragica che dopo gli attentati al nostro console il governo italiano lo ha trasferito a Tripoli. 

I due italiani erano intenti ad eseguire dei lavori di manutenzione stradale. Sono originari della provincia di Catanzaro: Scalise abitava a Pianopoli e Gallo a Feroleto, sono dipendenti di una piccola impresa edile di Crotone chiamata General Works.