Prima giornata di manifestazioni e presidi in tutta Italia il 9 dicembre, in quello che è stato definito lo sciopero dei Forconi, ma sotto la cui bandiera si sono riuniti disoccupati, esodati, precari, persone con contratti atipici, ma anche chi un lavoro ce l'ha e vuole semplicemente garantire un futuro migliore per se e per i propri figli.

Non in tutta Italia le cose sono filate lisce, 'con le mani in tasca', come aveva annunciato Patrizia Badii, una delle organizzatrici.

In Sicilia, dove in vista di quanto accaduto proprio con i Forconi lo scorso gennaio ci si aspettava una protesta molto più spinosa, le cose sono andate molto bene, con i manifestanti che hanno rinunciato a presidiare e bloccare per limitarsi a protestare in maniera pacifica sotto il palazzo della Regione a Palermo.

Ben diversa la situazione nel nord Italia, dove, soprattutto a Torino ci sono stati scontri tra i manifestanti e le forze dell'ordine. Nel capoluogo piemontese sono state erette barricate costruite con i bodoni della spazzatura, ci sono state sassaiole che hanno colpito anche la postazione mobile di Sky e lanci di mattoni e molotov verso il Palazzo della Regione a cui le forze dell'ordine hanno reagito rispondendo con lacrimogeni. In diverse parti della città manifestazioni non proprio pacifiche hanno bloccato il traffico paralizzando la città.

A Genova i Tir hanno bloccato l'uscita dell'autostrada all'altezza di Bolzaneto, mentre un centinaio di Tir hanno paralizzato il traffico cittadino bloccando l'accesso alla via XX settembre.