E' la storia dell'ex soldato Tritz che da 60 anni soffre di disturbi del sonno, attacchi epilettici, giramenti di testa. La sua era una vita tranquilla finchè non dovette partire per la seconda guerra mondiale: lui come altri giovani diedero tutto sul campo di battaglia, ma non gli fu reso nulla in cambio. Nemmeno un trattamento sanitario adeguato, idoneo ai traumi psicologici che riportarono quei duemila ragazzi che partirono per l'Europa quando era una culla di morte e dolore.

Insonnia, incapacità di concentrarsi, vere turbe psichiche di difficile diagnosi: probabilmente una scheggia di metallo che si conficcò nella testa del malcapitato Tritz ha causato tutto questo.Per il Dottor Walter Friedman all'epoca non ci furono dubbi: "Cura del punteruolo". L'aveva appresa sin dalla sua prima applicazione dal Dottor Monis che nel 1949 fu anche premiato con un Nobel per la medicina per questa scoperta.

La particolare cura consisteva nel trapanare il cranio dei pazienti nei punti in cui si riteneva opportuno. La versione di Friedman consisteva nel ritenere tali problemi mentali come paranoia, depressione, ansietà, manie suicide come l'alterazione della rete neurale che portava all'eccesso di attività dei lobi frontali. Una volta che si fosse agito su di essa, nel tentativo di semplificarla, tutti questi spiacevoli effetti sarebbero scomparsi. In effetti così fu per una paziente di 63 anni che fino ad allora aveva vissuto nell'angoscia e nel male di vivere cronico. Da 25 anni però Ellen Ionesco è completamente guarita, anzi si potrebbe dire che la sua vita non era mai stata così felice.

Un caso sporadico che non ha trovato conforto nelle statistiche complessive. Purtroppo un terzo dei pazienti del Dottor Friedman curati con la lobotomia sono stati costretti a vivere il resto della vita come degli zombie, incapaci di vivere autonomamente. Persino bambini irrequieti, troppo vivaci o che, semplicemente, "avevano paura del buio" furono sottoposti a questi terribilmenti trattamenti "transorbitali" con il risultato che alcuni di essi morirono per emorragia celebrale. Risultati disastrosi che costrinsero il medico a sparire dallla scena pubblica, senza più nessuna speranza di rifarsi un nome. La sua dignità era andata perduta e morì nell'oblio generale nel 1973, ma con lui anche quei reduci di guerra, come il soldato Tritz, furono dimenticati e lasciati al loro triste destino. Da quel lontano 1943 quando il ministro della Difesa americana Hines decretò legittima la cura della lobotomia, soltanto oggi grazie a numerose inchieste del Wall Street Journal stanno venendo a galla questi orrori e con essi, finalmente, le responsabilità dei colpevoli.