Mikhail Timofeyevich Kalashnikov. nel bene o nel male sarà ricordato nei libri di storia, perché artefice del famoso fucile automatico Ak-47, conosciuto da tutti semplicemente come Kalashnikov. Un'arma simbolo di stragi e massacri utilizzata contro i più deboli. Mikhail Timofeyevich Kalashnikov aveva 94 anni ed era nato nel 1919, è morto a seguito di una lunga malattia. Nell'ex Unione Sovietica è ancora considerato da molti come una vera leggenda.

È stato tenente a Mosca, eppure scomparso quasi in assoluta povertà. Ad ogni manifestazione ufficiale mostrava a tutti con vanto, la sua lunga lista di onorificenze agganciata a stento sopra la storica divisa da militare sovietico.

La sua creatura, che diceva di avere brevettato per proteggere la patria, è stata utilizzata da milioni di persone in tutto il mondo, da eserciti e guerriglieri.

Il Kalashnikov è sicuramente ancora oggi  il fucile d'assalto a basso costo più famoso al mondo. Si parla di circa 100 milioni di Ak-47 venduti  in tutta la terra. Lo stesso Osama Bin Laden in una delle sue ultime apparizioni, si fece riprendere con un Kalashnikov in mano.

Questa arma letale fu progettata da Mikhail Timofeyevich nel 1945 sul finire della seconda guerra mondiale, per poi perfezionarla 2 anni più tardi. Nel 1949 l'esercito sovietico la scelse come arma ufficiale, in seguito le nazioni annesse al Patto di Varsavia adottarono anche loro il famoso fucile d'assalto.

Kalashnikov era un ingegnere delle ferrovie dell'Unione Sovietica, grazie a questo impiego maturò in lui la conoscenza verso la meccanica. Nel 1938 entrò a fare parte dell'Armata Rossa, nel 1941 a seguito di un combattimento rischiò di morire. Nel corso della sua lunga degenza ospedaliera inizio a pensare a un'arma automatica.

La sua devozione per il suo progetto fu totale, tanto da lavorare sino a 92 anni in fabbrica con l'unico scopo di sfornare nuovi AK-47. Viveva in una cittadina chiamata Izvekh, nei freddi monti Urali, dove verrà seppellito.