In questo 2014 i cambiamenti per quanto riguarda il mondo degli affitti è stato pressoché radicale. In primo luogo abbiamo assistito a una lunga polemica sulla questione del pagamento in contanti o meno per gli affitti a partire dal 2014, in secondo luogo il Piano Casa di Renzi ha portato a un nuovo taglio dell'aliquota della cedolare secca per il canone concordato, infine è divenuto obbligatorio il contratto tramite modello RLI.

In questo articolo cercheremo di analizzare e chiarire tutte le questioni riguardanti il Piano Casa di Renzi, il pagamento degli affitti 2014, la questione della cedolare secca e l'utilizzazione del modello RLI.

Affitti 2014 e Piano Casa: pagamento in contanti, sì oppure no?

La legge di Stabilità 2013-2014 del fu governo Letta prevedeva, tra le tante altre cose, l'obbligo del pagamento tramite strumenti tracciabili (come bonifici, etc.) del canone d'affitto a partire dal 1 gennaio 2014. L'idea di Letta era quella di combattere gli affitti in nero e l'evasione fiscale ad essi connessa. Il provvedimento suscitò però enormi polemiche e alla fine fu trovato una sorta di compromesso.

Infatti, già agli inizi di febbraio un nota Ministeriale del MEF aggiustava il tiro. L'obbligo del pagamento per gli affitti 2014 tramite mezzi tracciabili sussiste soltanto per gli affitti che siano pari o superiori ai 1.000 euro.

Il pagamento in contanti resta per tutti canoni d'affitto al di sotto di quella soglia.

Affitti 2014 e Piano Casa: il Modello RLI diviene obbligatorio

Una delle grandi novità del Piano Casa di Matteo Renzi riguarda la modulistica per i contratti degli affitti 2014. Diviene perentoriamente obbligatoria a partire dal 1 aprile l'utilizzazione del Modello RLI.

Ricordiamo che si poteva già utilizzare a partire dal febbraio 2014 ma a partire da aprile risulta essere l'unica modulistica accettata. È importante, dunque, cominciare ad approcciare questo nuovo strumento al fine di evitare cattive sorprese fiscali.

Affitti 2014 e Piano Casa: canone concordato e cedolare secca

Altre novità importanti contenute all'interno del Piano Casa del governo Renzi riguardano tutti coloro che si affidano al regime della cedolare secca per i contratti di affitto a canone concordato.

Le aliquote per quanto riguarda la cedolare secca sono andate incontro a tagli, dunque a vantaggi, già a partire dalle ultime norme previste dal piano del governo Letta. L'ex premier infatti aveva già provveduto ad un taglio delle aliquote per la cedolare secca sui contratti a canone concordato del 4%, si era passati infatti dal 19% al 15%.

Con il Piano Casa del governo Renzi si è assistito ad un nuovo taglio delle aliquote della cedolare secca sempre per i contratti di affitto a canone concordato. Si passerà dal 15% voluto dal governo Letta al 10% voluto dal Piano Casa 2014 di Matteo Renzi. Il tutto nel triennio che va dal 2015 al 2018.