La materia degli affitti 2014 è stata una delle più dibattute soprattutto sul fronte della questione del pagamento in contanti o meno. Un'altra questione importante, vero e proprio cavallo di battaglia del Piano Casa 2014 del governo Renzi, è il taglio progressivo dell'aliquota per la forma contrattuale della cedolare secca. Novità però ci sono soprattutto a partire da aprile per quanto riguarda il modello RLI che diviene obbligatorio a partire dal primo giorno del mese. Ecco nello specifico tutte le novità sul mondo della casa e degli affitti 2014.

Affitti 2014: il contratto tramite modello RLI diviene obbligatorio a partire dal 1 aprile

Per quanto riguarda gli affitti 2014 il cambiamento più importante riguarda la modulistica per i contratti. Con il 1 aprile, infatti, va definitivamente in "pensione" il vecchio modello 69 e viene sostituito dal modello RLI, entrato in vigore il 3 febbraio ma obbligatorio soltanto a partire appunto da aprile. Da questo momento in poi, i proprietari di immobili concessi in affitto dovranno familiarizzare con questo nuovo strumento.

Affitti 2014: la questione del pagamento in contanti

Secondo quanto era stato stabilito dalla legge 147 del 2013, la cosiddetta Legge di Stabilità 2013-2014, il governo Letta aveva imposto il divieto di pagamento in contanti per quanto riguarda gli affitti.

La mossa sarebbe dovuta servire per combattere l'evasione fiscale e gli affitti in nero, che indubbiamente rappresentano una piaga del nostro paese.

Sulla perentorietà di questa norma si è avuta un'alzata di scudi per cui una nota ministeriale del Mef degli inizi di febbraio ha mutato il corso. Gli affitti 2014 devono essere pagati con strumenti tracciabili, soltanto qualora l'affitto sia pari o superiore ai 1000 euro.

I contanti restano per i contratti di affitto di valore inferiore ai 1000 euro.

Affitti 2014: tutti i nuovi tagli sulla cedolare secca

Coloro che si avvalgono del contratto di affitto a canone concordato e del regime della cedolare secca sono andati incontro, negli ultimi mesi, a una serie di tagli delle aliquote. A dare il via a questa vera e propria rivoluzione è stato il governo Letta che aveva tagliato l'aliquota per la cedolare secca dal 19% precedente al 15%.

Con il governo Renzi, all'interno del famoso Piano Casa 2014, c'è stato un ulteriore taglio alle aliquote della cedolare secca. Le aliquote dal 15% scenderanno ulteriormente al 10% nel triennio dal 2015 al 2018. Ricordiamo che il 30 marzo 2014 è stata la data di scadenza per tutti coloro che, pur avendo un contratto di affitto a canone concordato, non si erano ancora avvalsi del regime della cedolare secca e intendevano usufruire della convenienza di tale regime fiscale.