Con l'approvazione della delega fiscale da parte della Commissione Finanze della Camera ciò che è stato per lungo tempo un semplice provvedimento è ora diventato a tutti gli effetti argomento legislativo. Uno dei punti cardine dell'entrata in vigore della nuova legge riguarderà la riforma catastale degli immobili di cui a lungo si è sentito parlare e che ora potrà essere regolamentata attraverso veri e propri decreti attuativi.

Punto cruciale della riforma del catasto sarà l'applicazione di un nuovo metodo per la classificazione e la determinazione del valore patrimoniale dell'immobile.

La classificazione, che fino ad oggi veniva calcolata in funzione del numero di vani immobiliari, sarà stabilita in base al numero di metri quadri abitativi andando a considerare le superfici lorde esterne cioè comprensive dei muri perimetrali. Se un appartamento di quattro vani per un totale di trenta metri quadri veniva considerato alla pari di un quattro vani da ottanta metri quadri con la nuova regolamentazione si otterranno due casistiche ben differenti.

Il valore patrimoniale della casa verrà calcolato tramite un algoritmo contenente più parametri classificativi. Tra i parametri utili alla determinazione del valore, oltre agli effettivi metri quadri immobiliari, svolgerà un ruolo fondamentale il valore di mercato di ciascun metro quadro di superficie abitabile.

Il valore al metro quadro dell'abitativo sarà stabilito andando a considerare l'anno di costruzione, la locazione, la tipologia di riscaldamento e le condizioni dello stato di mantenimento. Ruolo fondamentale nel calcolo matematico sarà rappresentato dall'anno di costruzione e soprattutto dalla locazione, un abitativo in zona centro non potrà più essere considerato alla pari di uno in zona periferica.

La stima è che occorreranno circa cinque anni prima che la riforma del catasto e la relativa rivalutazione degli immobili possa essere considerata completa a tutti gli effetti.