Il c.d. bonus mobili, detrazione fiscale prevista dal decreto legge 63/2013 è oggetto, dopo una lunga peripezia di interventi, di modifica (si spera definitiva) in sede del varo da parte del governo Renzi del Piano Casa 2014.

Tale disposizione prevede che i contribuenti che fruiscono della detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio possono fruire di un'ulteriore riduzione d'imposta per l'acquisto di mobili, nonché per l'acquisto di grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+, finalizzati all'arredo di immobili oggetto di ristrutturazione.

La detrazione, che dovrà essere obbligatoriamente ripartita in dieci quote spetta sulle spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014 ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro. Con l'intervento del governo Renzi si è stabilito che, in caso di sussistenza di correlazione tra l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici e le spese di ristrutturazione previste, l'importo detraibile non è vincolato all'entità della spesa sostenuta per la ristrutturazione edilizia. Sarà possibile quindi portare in detrazione fino a 10.000 euro di spese anche a fronte di spese di ristrutturazione di valore inferiore.

E' possibile che le spese per l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici siano sostenute prima di quelle per la ristrutturazione dell'immobile, a condizione che siano stati già avviati i lavori di ristrutturazione dell'immobile cui i beni sono destinati.

La data di avvio potrà essere provata dalle eventuali abilitazioni oppure, per lavori per i quali non siano necessarie comunicazioni o titoli abitativi, da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà .

Ai fini della detrazione devono essere acquistati mobili nuovi, quali letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, sedie, materassi, lampadari ma non porte o pavimentazioni.

Tra gli elettrodomestici di classe A+ (nel caso dei forni classe A) sono ricompresi ad esempio frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavastoviglie, asciugatrici, stufe, microonde, condizionatori.

La normativa prevede, agevolando il contribuente, che non deve esserci stretta correlazione tra la ristrutturazione effettuata e i mobili acquistati.

Sarà possibile quindi in caso di manutenzione straordinaria per il rifacimento del bagno acquistare un frigorifero o il mobile della sala.

La detrazione fiscale è ottenibile in caso di lavoro di manutenzione straordinaria, ristrutturazione, risanamento o restauro e quindi non nei casi manutenzione ordinaria (es. tinteggiatura pareti). L'elenco degli interventi legati alla ristrutturazione edilizia è lungo, i più comuni sono i seguenti:

- rifacimento dell'impianto idraulico e del bagno;

-rifacimento dell'impianto elettrico;

- modifica della facciata, rifacimento degli intonaci esterni;

- eliminazione di barriere architettoniche;

- creazione di soppalchi, modifiche ai sottotetti, installazione di scale interne;

- sostituzione del tetto, creazione di lucernari o interventi sul lastrico solare.

La detrazione può essere anche legata agli interventi ordinari, straordinari, di restauro e risanamento conservativo effettuati sulle parti comuni dell'edificio residenziale, ma in questo caso relativamente agli arredi delle parti comuni (es. guardiola o appartamento del portiere).

Per poter beneficiare della detrazione occorre effettuare gli acquisti con bonifico bancario (o postale), carte di credito o di debito. Non sono concesse le detrazione in caso di pagamento in contanti o con l'utilizzo di assegni.