Le detrazioni fiscali al 50% delle spese sostenute per lavori di ristrutturazione casa sono un'occasione per chi dev sistemare l'abitazione, anche con l'acquisto di mobili ed elettrodomestici. Sono però un po' un rebus e alcuni punti vanno specificati: proviamo a fare chiarezza con questa mini guida. Per altre importanti questioni su questi incentivi all'acquisto potete leggere Bonus mobili, l'Agenzia delle Entrate specifica.

Per avere gli incentivi fiscali per ristrutturazione di case singole occorre che i lavori siano di manutenzione straordinaria, mentre per i condomini va bene anche quella ordinaria se su parti comuni dell'edificio.

Per lavori di manutenzione ordinaria si intendono opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici, opere necessarie a integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti, la sostituzione di pavimenti, infissi e serramenti, la tinteggiatura di pareti, soffitti, infissi interni ed esterni, il rifacimento di intonaci interni, l'impermeabilizzazione di tetti e terrazze, la verniciatura delle porte dei garage (dalla guida dell'Agenzia delle Entrate).

Le parti comuni sono il suolo, le fondamenta, i muri maestri, tetti e lastrici solari, portone d'ingresso, scale, portici, cortili, portineria, ascensori, pozzi, cisterne, fognature.

Gli incentivi fiscali ristrutturazione sono accessibili anche agli inquilini in affitto, a chi sta in comodato d'uso ecc...

se ha sostenuto le spese: il diritto alla detrazione fiscale non cessa quando termina la locazione, il comodato o comunque quando l'inquilino lascia l'abitazione.

La detrazione fiscale ristrutturazione passa dal 50% al 25% della spesa sostenuta se i lavori riguardano immobili residenziali ad uso promiscuo, ovvero in parte come abitazione ed in parte per un'attività economica (laboratori artigiani, studi professionali ecc...).

Alle agevolazioni fiscali sono ammesse non solo le spese per i lavori di ristrutturazione, ma anche quelle per la progettazione e altre prestazioni legate ai lavori, per le perizie ed i sopralluoghi, per acquisto materiali, per l'imposta di bollo, l'Iva ed i diritti per le concessioni, le autorizzazioni e gli oneri di urbanizzazione.

Per accedere a questi incentivi fiscali per i lavori di ristrutturazione casa occorre che le spese siano documentate, ovvero pagate con metodi tracciabili quali bonifico bancario: occorre che siano segnati i codici fiscali di tutti quelli che partecipano alla spesa e vogliono usfruire della detrazione fiscale; ovviamente si deve segnare anche la causale, la norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986), il codice fiscale o la partita Iva di riceve il versamento (l'impresa edile ad esempio).

Gli incentivi fiscali per ristrutturazione comprendono anche il bonus mobili per acquisto di arredamento o elettrodomestici classe energetica A+ ed in caso di lavori in condominio vale per i mobili acquistati e destinati ad uso comune se l'acquisto è appunto collegato a lavori sulle parti comuni dell'edificio.



In caso invece di abitazioni singole, l'incentivo fiscale per acquisto mobili ed elettrodomestici è domandabile anche se i lavori di ristrutturazione sono relativi ad altre parti dell'immobile rispetto a quella dove andranno gli arredi o gli elettrodomestici acquistati: ad esempio potete ristrutturare il bagno e comprare un frigorifero di classe A+, avendo le detrazioni al 50% per entrambi (per lavori e acquisti fatti entro dicembre 2014, poi diminuiranno).

Siccome la data di inizio lavori è importante per il regime di detrazioni fiscali da applicare (fino a giugno 2015 sono al 50% per la ristrutturazione di parti comuni dei condomini, poi scenderanno), l'Agenzia delle Entrate specifica che non è necessario che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima perché è sufficiente che l'avvio dei lavori preceda l'acquisto dei mobili.