I timori della vigilia sono - putroppo - diventati realtà. Mauro Bergonzi, arbitro messo da parte dall'Uefa e a tre mesi dal termine della carriera, è stato designato per dirigere Roma - Inter e, come da pronostico, ha commesso una serie di errori incredibili che hanno finito per condizionare l'esito del match.

Il fischietto genovese inspiegabilmente non ha nemmeno lontanamente visto delle situazioni da sanzionare, contribuendo ad innervosire gli animi e non prendendo dei provvedimenti che avrebbero potuto cambiare le sorti dell'incontro. Prima di analizzare gli episodi più gravi, è bene soffermarsi sul modo in cui il 43enne arbitro ligure ha gestito tutto il match, interpretando in maniera errata quasi tutte le situazioni di gioco. Ad esempio, non è intervenuto su un brutto fallo di Castan su Cambiasso, e neanche su un'entrata piuttosto scomposta di Nainggolan su Rolando. Inoltre, non ha sanzionato Cambiasso per un duro contrasto su De Rossi. In queste partite, in cui la tensione è alta e vi è una rivalità storica fra le due squadre, non far sentire la presenza dell'arbitro può essere rischioso e può far sfuggire di mano il match, come infatti è accaduto nei quattro episodi clamorosi non visti da Bergonzi.

Inevitabile partire dal gioco violento: due pugni, uno su sponda giallorossa e l'altro su sponda nerazzurra, che avrebbero dovuti essere sanzionati con calci di rigore ed espulsioni. Il primo a subire un "colpo proibito" è Mauro Icardi che, in area, viene raggiunto da un destro al volto di De Rossi, mentre l'Inter sta battendo un calcio di punizione (37' del primo tempo). L'attaccante argentino non fa scena, non stramazza al suolo né si lamenta, ma ciò non giustifica la totale mancanza d'intervento da parte del direttore di gara che avrebbe dovuto concedere un calcio di rigore all'Inter - i nerazzurri sono senza penalty da un anno - e cartellino rosso immediato per il centrocampista giallorosso. Probabilmente, la mancata "reazione" di Icardi eviterà al capitano romanista anche la squalifica per prova Tv. Ma se l'Inter piange, Roma non ride. Infatti, un episodio analogo si è verificato, nella ripresa, in area nerazzurra: Juan Jesus colpisce Romagnoli con un pugno al fianco e, siccome il pallone era in gioco, come nel caso precedente, pure qui bisognava fischiare rigore ed espulsione. Niente da fare, Bergonzi e i suoi assistenti non hanno visto nulla. Tra i più arrabbiati per il gesto violento di Juan Jesus, c'è stato De Rossi, protagonista del gancio ad Icardi non sanzionato, il quale si è rivolto in maniera alquanto aggressiva prima verso De Marco, arbitro addizionale, urlandogli: "Fai la persona per bene", poi ha continuato rivolgendosi al quarto uomo Musolino al termine del match, ringhiando "Vergogna". Detto da lui che ha preso a pugni Icardi e che, se ci fosse stato un arbitro all'altezza della situazione sarebbe finito prima negli spogliatoi, la cosa risulta piuttosto stridente.

Altre due situazioni clamorose in cui Bergonzi ieri si è negativamente distinto, sono quelle legate ai mancati calci di rigore fischiati sia all'Inter che alla Roma. Per quanto riguarda i nerazzurri, Icardi viene tenuto da Benatia mentre sta cercando di calciare in porta, dunque, per regolamento è un fallo da rigore, ma il fischietto dell'arbitro genovese è rimasto muto. Sulla sponda opposta, i protagonisti sono Samuel e Destro: il difensore dell'Inter tocca il destro del centravanti della Roma, poi perde l'equilibrio e gli frana addosso. Risultato? Zero a Zero, polemiche infinite, gioco violento non punito e i tifosi e gli addetti ai lavori che sono sempre più convinti nel chiedere l'introduzione della moviola in campo.