Era comparsa, per la prima volta, nelle acque di Venezia lo scorso inverno. Da diverso tempo attraversava i mari del Mediterraneo, ma le analisi genetiche e morfologiche condotte su alcuni esemplari l'hanno giudicata "mai vista prima" in quanto non appartenente ad alcuna delle specie esistenti e conosciute fino ad oggi. A quanto pare, quindi, si tratterebbe di una medusa "aliena".

Tuttavia, un nome ora ce l'ha anche lei: Pelagia Benovici. Il suo nome deriva dal fatto che pare essere simile alla Pelagia noctiluca, presente comunemente nei mari che bagnano l'Italia.

Il fatto che sia una specie mai vista prima e quindi classificabile come "aliena" è legato alla sua provenienza da regioni straniere, sicuramente da altre aree geografiche e giunta fino a Venezia e Trieste in modo "clandestino", viaggiando nelle acque di zavorra delle navi. Solitamente le specie aliene non riescono a stabilirsi e riprodursi in luoghi molto lontani rispetto a quelli di nascita, tuttavia potrebbe verificarsi che ciò accada se le condizioni del nuovo habitat in cui vengono a trovarsi, anche in modo puramente casuale come potrebbe essere accaduto alla Pelagia Benovinci, siano similari rispetto a quelle dell'habitat di provenienza. Questo potrà essere verificato con il tempo; basterà, infatti, seguire le nuove arrivate per capire se saranno in grado di sopravvivere e riprodursi diventando parte ufficiale delle specie che già vivono questi mari.

La presenza di un nuovo esemplare di medusa nei mari del Mediterraneo ha chiaramente già attirato l'attenzione di medusologi che operano costantemente al monitoraggio di questi esseri viventi.

Da anni è avviata la campagna "Occhio alla Medusa" con la quale gli esperti di meduse chiedono ai cittadini di inviare qualsiasi segnalazione e avvistamento per cercare di ricostruire presenza, spostamenti, cicli di vita e riproduzione delle meduse nei mari del Mediterraneo, individuando le specie presenti nei diversi periodi dell'anno ed essere, di conseguenza, in grado di informare anticipatamente i bagnanti sulla loro presenza, sul comportamento da tenere in caso di avvistamento e, ancora più importante, sulle azioni da mettere in atto in caso di "contatto" con le meduse.