Nel nostro Paese ci sono forti diseguaglianze generazionalie di genere, basso tasso di occupazione, elevata mobilità privata, industriain crisi, dissesto idrogeologico, pervasiva illegalità ambientale. Vi è l'aumentodelle rinnovabili, retrocedono laproduzione di rifiuti e le emissioni inquinanti, ma le città sono intasate da trafficoe smog, è insoddisfacente la raccolta differenziata e le eco-mafiecontinuano a fatturare milioni di euro.

L'edizione 2013 del rapporto di Legambiente è realizzata in collaborazione con l'Istituto AmbienteItalia, e presenta un'analisi degli ultimi dieci anni di "non governo" delterritorio e delle politiche sociali.

Nel documento sono proposte anche ideeper avviare un'economia low carbon attenta alle persone e aiterritori.

Si parla di puntare su lavoro e ambiente per rispondereall'attuale crisi economica e climatica, con, in cima, lo sviluppo della Green Economy. Il documento vuolerispondere alla mancanza d'idee utili e concrete per riuscire a modificarel'attuale situazione "inquinata" che vive l'Italia. Spesa pubblica,investimenti, promesse politiche non bastano per riformulare una visione delfuturo che permetta alla cultura, ricerca e istruzione di riprendere il passoassieme alla messa in sicurezza del territorio.

Nel rapporto di Legambiente si espongono la necessità di una"tassazione trasparente sullerisorse ambientali e i beni comuni (dal consumo di suolo ai materiali di cava, dall'imbottigliamentodi acque minerali alle spiagge), spingendo sul ripristino della legalità e fermando lo sperpero di denaro pubblicodestinato a inutili e devastanti grandi opere".

L'Italia mostra debolezza sulfronte dell'inclusione sociale e della costruzione di una "economia della conoscenza" fondatasull'innovazione tecnologica e scientifica. E' molto evidente il gap con altripaesi europei in termini di spesa in ricerca e sviluppo e nella presenzad'industrie e servizi ad alto contenuto tecnologico. Nel rapporto si evidenziaanche una spesa per l'istruzione in declino, con un modico 20% di giovanilaureati e a proposito di "digital divide", solo il 66%degli adulti utilizza internet.

L'analisi deiparametri sociali rivela che l'Italia presenta forti diseguaglianzegenerazionali nell'accesso al lavoro, alla casa e ai sistemi di protezionesociale. Tra il 2008 e il 2011 il tasso di occupazione dei giovani è sceso dal24% al 19%, (rispetto alla media europea del 33%), e Basilicata, Calabria,Campania e Sicilia si collocano tra le regioni europee a più bassa occupazionegiovanile.

Sul piano della motorizzazioneprivata ci sono 60 auto ogni 100 abitanti, rispetto alle 50 della Germaniae alle 47 della media dell'Unione europea.

Sul fronte energetico,nel 2012 il petrolio resta ancora la principale fonte (37,5%), il 35% deiconsumi deriva dall'impiego di gas naturale e il 13,3% è dato dalle rinnovabilie il 9% dall'uso di carbone. Nella produzione elettrica nazionale, al 2012 lefonti rinnovabili valgono per il 28% della produzione e crescono la produzioneeolica (+34%) e quella fotovoltaica (+72%). La tassazione ambientale nel 2011 è stata pari a 43,9 miliardi dieuro, composta per il 75% (33 miliardi di euro) da tasse energetiche, e inparticolare dalle accise petrolifere, per il 23,5% da tasse automobilistiche(10,3 miliardi di euro) e per il resto (meno di 500 milioni di euro) da tributidi discarica e altre imposte.

Suggerimenti concreti evidenziati, sono quelli di ridisegnarela fiscalità per spingere l'innovazione ambientale e creare lavoro, premiandol'efficienza energetica; fermare le ecomafie che zavorrano l'espressione del potenziale di sviluppo delterritorio; rilanciare gli investimenti inricerca, economia verde, bonifiche e mobilità; premiare l'autoproduzioneenergetica da rinnovabili e la riqualificazione del patrimonio edilizio; qualitàe quantità del welfare.