Anche la fascia più bassa dell'atmosfera di Titano, potrebbe far diventare la più grande luna di Saturno una "fabbrica" di Rna in quanto vi è una chimica molto complessa che i ricercatori stanno studiando giorno dopo giorno con ottimi risultati.

Attraverso infatti una simulazione dell'atmosfera di Titano ideata dai ricercatori del Jet Propulsion Laboratory della Nasa e pubblicata sulla rivista Nature Communications, è stata esaminata una forma di ghiaccio denominata dicianoacetilene, che si troverebbe sulla luna. Secondo esperimenti condotti in laboratorio, esponendo la molecola in questione alla luce laser ad una lunghezza d'onda di 355 nanometri, cioè quella dei raggi ultravioletti, si è riusciti a simulare la luce che potrebbe filtrare nella fitta nebbia di idrocarburi presente su Titano.

Il risultato avrebbe dato vita ad una sostanza organica chiamata tolina che, se esposta ad acqua liquida può dare origine ad una tappa fondamentale dell'origine della vita, cioè la produzione di semplici molecole organiche: amminoacidi e nucleotidi che formano l'Rna.

La sorprendente sostanza sarebbe quindi in grado di rivestire le "rocce" di ghiaccio e dare origine ad acqua sulla superficie di Titano che potrebbe filtrare attraverso la crosta, formando uno strato di acqua liquida sotto la superficie lunare.

"Finora la possibilità che nell'atmosfera di Titano possano accadere questo tipo di reazioni è stata dimostrata per le fasce più alte dell'atmosfera, ma mai per le fasce più basse, vicine alla superficie" ha osservato Nadia Balucani, chimica all'università di Perugia.

Se davvero accadono queste reazioni anche nella parte più bassa dell'atmosfera della luna di Saturno "aumenta la possibilità – ha sottolineato la ricercatrice – che su Titano possano formarsi molecole organiche".