Mercoledì 17 Aprile si è svolto al Graduate Institute di Ginevra un'importante dibattito sulla Green Economy.

Il commissario europeo per l'Ambiente Janez Potočnik ha sottolineato come l'unico modo per uscire dalla crisi che ci sta stritolando è l'economia sostenibile.

La popolazione del pianeta dovrebbe salire a più di 9 miliardi di individui entro la metà del secolo, con un aumento di 140.000 persone al giorno. Naturalmente quei 3 miliardi in più aumenteranno il loro tenore di vita e le imprese avranno bisogno del triplo delle tonnellate di risorse che tutt'ora utilizzano.

La domanda di alimenti, mangimi e fibra aumenterà del 70%.

Oggi il 60% degli ecosistemi più importanti del mondo da cui dipendono tali risorse sono degradati o insostenibili. Entro il 2030 avremo bisogno del 40% di acqua in più e più del terzo nel 2050.

Il mondo è cambiato. Molte sfide, come il cambiamento climatico, possono essere affrontate se uniamo le forze globali. Il modello "business as usual" non funzionerà. E' necessaria un'economia circolare per tutte le economie.

I paesi industrializzati devono cambiare i loro modelli di produzione e consumo del secolo scorso e i paesi in via di sviluppo non devono seguire tali modelli, ma prendere una strada diversa.

L'importanza della necessaria transizione verso un modello di crescita efficiente delle risorse è più o meno già stato recepito in tutto il mondo e, durante la conferenza sulla Terra di Rio de Janeiro, si è raggiunto un traguardo importante: la transizione verso un'economia verde globale.

Soprattutto quando la tendenza è troppo spesso quella di mettere l'ambiente nella parte inferiore delle agende politiche.

Per due secoli abbiamo fatto affidamento su un modello di crescita economica basato su risorse abbondanti e a buon mercato. Ma in futuro ciò non sarà più possibile, almeno su scala globale. Oggi il 20% più ricco del mondo consuma circa 60 volte più del 20% più povero.

Importante è guardarci indietro e riparare il danno fatto. In primo luogo, noi usiamo tante risorse. L'economia europea si è costruita su decenni di crescita delle risorse. Ne utilizziamo 16 tonnellate a persona all'anno e la metà di esso è sepolto in discarica. 3 tonnellate circa a persona l'anno.

Secondo. Energia e risorse costano sempre più.

I prezzi medi sono aumentati del 300% tra il 1998 e il 2011, le imprese europee si aspettano che i prezzi saliranno ancora dell'87% nei prossimi 5 anni.

In terzo luogo, le risorse sono il fattore dominante nella struttura dei costi. Nell'industria tedesca il 43% dei costi totali può essere attribuito all'uso di risorse e solo il 18% per il costo della manodopera. L'economia è ancora focalizzata sulla produttività del lavoro e del capitale perché ritenuti i principali driver di crescita, onestamente facili da misurare.

E ultimo, ma non meno importante, è che la maggior parte delle risorse di materiale sono importate. Più della metà. E la nostra dipendenza da importazione è in aumento.

Abbiamo bisogno di ripensare il modo di produrre e consumare. Il processo di ripresa economica non può essere solo di stimolare la crescita, ma di costruire le basi per una diversa qualità di crescita al fine di assicurare un futuro prospero.