La muffa è composta da microrganismi viventi, come batteri e spore, che si nutrono di acqua e altre sostanze e continuano a proliferare a colonie sui muri. Dapprima si manifestano con piccoli puntini neri, poi si trasformano in macchie scure compatte e infine provocano lo sfogliamento delle pitture e degli intonaci.

Come sappiamo il problema della muffa non è puramente estetico ma è gravemente dannoso per il nostro apparato respiratorio. Essendo le spore, infatti, microscopiche e leggere, si disperdono nell'aria e inevitabilmente vengono assorbite dai polmoni.

Quando avvertiamo l'odore di muffa, significa che le spore sono già entrate nel nostro naso e scenderanno nel nostro apparato respiratorio, provocando potenzialmente danni al sistema nervoso e al sistema immunitario. I sintomi più frequenti sono: stanchezza, emicrania, eczemi, lacrimazione, tosse e asma bronchiale. Le maggiori complicanze avvengono a danno di bambini, anziani e soggetti allergici. Per questo motivo vale la pena intervenire tempestivamente per distruggere le spore.

Le macchie di muffa si formano prevalentemente negli angoli tra soffitto e parete, per effetto dell'umidità presente nell'ambiente che condensa nel punto più freddo della stanza. Talvolta la situazione è aggravata da sistemi di riscaldamento incompleti o poco efficienti; la differenza di temperatura tra le varie stanza di un'abitazione non dovrebbe, infatti, mai superare i 3 gradi.

Sarà bene, inoltre, utilizzare alcuni semplici accorgimenti per evitare di creare un ambiente favorevole alla proliferazione delle spore: areare quando possibile per diradare la condensa, non asciugare i panni nell'appartamento, non esagerare con le piante d'appartamento e con le annaffiature, montare cappe di aspirazione per le cucine.

Uno dei metodi più utilizzati per eliminare la muffa è l'utilizzo di Ipoclorito di sodio (varechina) spruzzato direttamente sulle macchie. Si tratta di un metodo efficace in quanto in grado di distruggere le spore, ma anche nocivo perchè i residui vengono respirati per un lungo periodo di tempo dagli abitanti della casa.

Decisamente meno invasivo è l'utilizzo di perossido di ossigeno (acqua ossigenata), soda, alcool etilico.

Se invece si vuole optare per un rimedio totalmente innocuo, è sufficiente spruzzare dell'aceto bianco che rimuove circa l'80% delle spore. Se, tuttavia, la muffa dovesse essere particolarmente tenace, si eseguirà un secondo trattamento (dopo quello con aceto bianco) a base di estratto di semi di pompelmo. L'estratto di semi di pompelmo è facilmente reperibile in negozi specializzati e anche in questo caso andrà vaporizzato (in una miscela di 20 gocce di estratto sciolte in due tazzine colme d'acqua) direttamente sulla muffa. In questo caso il risultato è garantito.

Si raccomanda, in ogni caso, di evitare di sfregare panni o spugnette per tamponare il prodotto; lo sfregamento provocherebbe, infatti, una dispersione delle spore che attecchirebbero altrove, finendo per ingrandire le macchie. Solo a questo punto si potrà pensare all'utilizzo di apposite tinte antimuffa.